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Addio “Gianni”: lo piangono anche i francescani

Celebrato a Lenta il funera di Gian Franco Boniolo, fondatore della Pro loco e morto improvvisamente a 75 anni.

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Addio “Gianni”: lo piangono anche i francescani. Celebrato a Lenta il funera di Gian Franco Boniolo, fondatore della Pro loco e morto improvvisamente a 75 anni.

Addio “Gianni”: lo piangono anche i francescani

E’ stato celebrato lunedì 27 febbraio a Lenta il funerale di Gian Franco Boniolo, “Gianni” per gli amici, personaggio conosciutissimo e stimato in paese. L’uomo è morto improvvisamente nei giorni scorsi a 75 anni.

Era stato tra i fondatori della Pro loco del paese, che lo ha ricordato anche sulla propria pagina Facebook. «Ha accompagnato la Pro loco di Lenta nei primi difficili anni di esistenza e ha continuato ad essere presente nel corso degli anni – così lo ricorda la stessa Pro loco sulla sua pagina Facebook -. Il ricordo della sua voglia di fare, la sua tenacia e la sua forza di volontà in tutto quello che faceva rimarranno sempre presenti tra tutti noi. Condoglianze alla famiglia e grazie Gianni!»

Boniolo faceva anche parte della comunità dei terziari francescani e frequentava il centro alla Spolina di Cossato.

L’impegno contro la fusione

Era anche stato tra coloro che si erano impegnati contro la fusione con Gattinara, tant’è che uno dei portavoce del gruppo “Non conFondiamoci”, Angelo Abbagnano, lo ricorda così: «Oggi abbiamo accompagnato nel suo ultimo viaggio terreno il nostro amico Gianfranco Boniolo, scomparso prematuramente ed inaspettatamente. Non sta a me ricordare il molto che ha fatto in tutto il suo percorso terreno in tutte le circostanze personali che ho vissuto, ed in tutte le associazioni ed istituzioni religiose e civili nelle quali ha dato il suo instancabile contributo. Quello che mi preme ricordare è che è stato a combattere con noi fin dal primo momento contro la volontà di disperdere tutto il patrimonio Lentese e la sua storia in quella che ormai è quasi un ricordo, la tentata fusione con Gattinara…

Ci ha spinto ad occuparci della cosa pubblica dal primo all’ultimo momento che è restato qui con noi, e anche per questo motivo, per dare a lui una soddisfazione postuma, che ci impegneremo per dare il nostro contributo alla riunificazione del Paese, cosa che lui desiderava molto, lacerato non certo per causa nostra ma da chi propose e quasi ci volle obbligare a percorrere la strada della disastrosa possibile fusione.
Abbiamo sicuramente perso un valido collaboratore e lo ricorderemo con molto affetto e gratitudine per averci aiutato a salvare il Comune di Lenta».

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