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Alpini Riva Valdobbia e il binocolo che punta sul Rosa

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alpini riva valdobbia

Alpini Riva Valdobbia celebrano i loro primi cinquant’anni… e lasciano un regalo ai visitatori dell’alta valle.

Alpini Riva Valdobbia in festa

Riva Valdobbia festeggia mezzo secolo di penne nere. «È stata una bella festa, grazie alla nostra organizzazione, alla presenza di molti alpini e simpatizzanti e delle autorità operanti nella alta Valsesia, la nostra festa per celebrare il 50° di fondazione del gruppo è riuscita meglio di quanto potessimo immaginare», così l’alpino Aldo Lanfranchini racconta il fine settimana di festeggiamenti a Riva Valdobbia per i 50 anni di fondazione degli alpini. «Abbiamo iniziato sabato sera con il concerto del nostro coro sezionale “Alpin dal Rosa”, in una chiesa parrocchiale di Riva non gremita ma con un pubblico attento e partecipe – scrive Lanfranchini -. Il coro si è esibito sotto la direzione del maestro Ivan Cantarutti, proponendo in particolare quei pezzi che stanno diventando sempre di più l’ossatura dei nostri concerti, i pezzi con parti nel nostro bel dialetto valsesiano. Al termine il gruppo ha offerto ai coristi un doveroso “spuntino” a base di pizza e poi tutti a casa».

Alla domenica

E la festa è proseguita domenica come riporta Lanfranchini: «Nella giornata di domenica l’ammassamento è avvenuto al mattino, purtroppo non in centro del paese in quanto l’unico bar di Riva era “chiuso per ferie” (e quindi non si poteva nemmeno sorbire un caffè), per poi comporre il corteo che è sfilato per le vie imbandierate ed aperto dalle bellissime donne in costume che emozionano sempre con i colori ed i ricami in puncetto valsesiano al loro passaggio, le note della Banda Musicale di Rossa scandivano i tempi; sosta per alzabandiera presso il monumento ai caduti di tutte le guerre e saluto ai nostri cari sepolti nel piccolo cimitero, quindi corteo sino al piazzale antistante il ristorante “Lo Chalet”. Qui l’inossidabile don Carlo Elgo ha celebrato la messa al campo, grazie alla clemenza di “Giove Pluvio”. La messa celebrata in un ambiente aperto e avente i confini delle nostre montagne è una cosa unica, sia per la maestosità del luogo che per i ricordi che ti riportano alle messe al campo di quando eri sotto naia. La messa è stata celebrata nel piazzale che abbiamo indicato in quanto il gruppo ha prima pensato e poi lavorato per installare una roccia sulla quale è stata collocata una lapide che riporta i nomi dei caduti alpini di Riva, la data ed il luogo del loro sacrificio e la distanza chilometrica da Riva di questi luoghi, un binocolo che punta la catena del Rosa con a fianco incisa su di una lastra d’acciaio la catena stessa, le cime con la loro altezza. Un ricordo imperituro del nostro anniversario ed un dono agli amici che vengono a farci visita per poter godere della vista del gruppo del Rosa, che da quel sito è raggiungibile in ogni suo anfratto».

Gli amici presenti

Erano presenti dodici gagliardetti dei gruppi valsesiani e, altre al nostro vessillo Sezionale, quelli della vicina Valle d’Aosta e della sempre presente Sezione di Novara. «Onorati della presenza di rappresentanti delle forze dell’ordine e della Guardia di finanza che ci hanno scortato e sostenuti durante la sfilata – riferisce ancora Lanfranchini -. Al termine della cerimonia di inaugurazione e della messa, il gruppo ha omaggiato i gagliardetti ed i vessilli con un ricordo appositamente composto, quindi aperitivo e pranzo presso lo Chalet (formidabile Erika) che si è protratto sino a tardo pomeriggio. Per ultimo non potevamo non omaggiare il nostro altare alla “Madonna delle Pose” con una breve cerimonia e chiudere la giornata».

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