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Alpini Serravalle festeggiano in cortile il decano Albino Arienta

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Alpini Serravalle

Alpini Serravalle celebrano un compleanno da record: il loro decano Albino Arienta ha compiuto 99 anni.

Alpini Serravalle festeggiano

Un compleanno davvero degno di nota per una penna nera di Serravalle: Albino Arienta compie 99 anni e gli amici alpini si presentano nel suo cortile per fargli gli auguri. Il tempo scorre anche in piena pandemia, di conseguenza, anche i compleanni si festeggiano, seppur non più “in grande” come si faceva sino a due anni fa. E così martedì pomeriggio le penne nere hanno deciso di organizzare una sorpresa per il socio più longevo del gruppo. Una rappresentanza del sodalizio si è ritrovato nella piazzetta principale di Vintebbio e in un secondo momento si è presentata nel cortile dell’abitazione del festeggiato. I presenti con la mascherina tricolore e il cappello con la tipica penna hanno dunque atteso l’arrivo dell’uomo che non appena ha aperto la porta di casa si è emozionato.

alpini serravalle

Una sorpresa

«Sono davvero senza parole, vi ringrazio per questa meravigliosa sorpresa – ha detto ai presenti -. E’ un periodo difficile dove stiamo combattendo contro un nemico immaginario, e questi momenti d’amicizia sono ancora più importanti di prima».
Le penne nere hanno donato all’anziano un dolce e una bottiglia di vino, condividendo insieme all’uomo alcuni ricordi degli anni passati. E in merito al periodo in cui stiamo vivendo, Albino sorridendo dice: «Non so se sia meglio la guerra oppure il Coronavirus. Quando eravamo in prima linea almeno vedevamo il nemico, qui invece è tutto molto difficile. L’unica cosa da fare è essere prudenti, non avere paura e sperare che tutto possa passare velocemente».

La guerra

Originario di Rassa, Arienta da giovane lasciò le sue adorate montagne per andare a combattere. A gennaio del 1942 fu mandato ad Aosta per una formazione militare che servì per poi partire per la Russia. Nel corso della sua giovinezza fu anche in Jugoslavia, Montenegro, in Kosovo, poi in Bulgaria, in Serbia ed infine in Austria. Dal 1944 al maggio 1945 visse la prigionia di guerra.

Lavoro e famiglia

Terminato il conflitto tornò a Rassa dove dovette ricominciare a ricostruire la sua vita conoscendo anche Elvira. Con questa donna Albino costruì una famiglia che andò a vivere a Vintebbio. Di professione ha sempre fatto il boscaiolo e vicino a casa aveva anche qualche mucca e altri animali da accudire. Una vita insomma all’insegna del coraggio e della intraprendenza, che ha portato il serravallese a raggiungere un grande traguardo, attorniato dagli amici di sempre e dal cappello alpino che è stato una presenza costante nella vita dell’uomo.

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