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Alta Valsesia: paesi fantasma dopo la stagione turistica | L’OPINIONE

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Alta Valsesia: ciò che si potrebbe fare per salvare la montagna secondo Franco Orgiazzi, ex sindaco di Cravagliana.

Alta Valsesia, rischio paesi fantasma

Delle idee per dare nuova linfa ai paesi di montagna. «La stagione turistica è oramai un ricordo, i paesi tornano a essere dei fantasmi. Serve una politica fiscale attenta a favore della montagna e della Valsesia». L’invito arriva da Franco Orgiazzi ex sindaco di Cravagliana e ancora legato a località Brugarolo. «In Italia – scrive – si sprecano milioni di euro, le lobby e gli strapoteri ministeriali, la soffocante burocrazia, controllori che girano l’Italia per controllare non si sa che cosa, poi le Regioni con le sue partecipare, la sanità tanto per citare alcuni dei tanti sprechi italiani. In questi tempi dove inquinamento, surriscaldamento della crosta terrestre, i ghiacciai che si sciolgono, da noi si fa ben poco per porre rimedio a questo cambiamento climatico, non si prendono provvedimenti per ridurre il traffico automobilistico, tanto per citare una delle maggiori cause di inquinamento dell’aria, in particolar modo nelle città, le particolarissime polveri sottili, causa principale di tante malattie oncologiche e cardio polmonari. Nonostante tutto questo si continua ad agevolare il trasporto su gomma a scapito di quello su ferro. Le ferrovie regionali; i nostri politici le ritengono poco redditizie con scarsa utenza e perciò hanno iniziato a chiuderle».

Le ferrovie

Ma sono in tanti a pensare che con una politica aziendale competente e orari delle corse ben studiati, le ferrovie regionali si rivelerebbero una ricchezza. «Per ragioni di anagrafe voglio citare la Novara-Varallo – riprende -, nonostante pressioni e i continui interessamenti dei politici valsesiani la sua riattivazione stenta a decollare. Lo stesso discorso vale per l’Arona-Santià, in un recente incontro avuto con gli amministratori locali il governatore regionale Cirio ebbe a dire che per questa tratta ferroviaria non ci sono risorse per rimetterla in funzione ed è antieconomica; ma per lavori e provvedimenti inutili e costosi i soldi si trovano. L’assessorato ai trasporti dovrebbe essere a conoscenza che l’Arona-Santià era e sarebbe ancora un importante via di collegamento tra il lago Maggiore, la Valsesia e la Svizzera con Torino, togliendo dalle nostre strade una parte di traffico veicolare che sta sempre diventando critico e pericoloso».

Lo spopolamento

Orgiazzi poi riprende. «Altro grave problema, oltre alle difficoltose vie di comunicazione è lo spopolamento della cosiddetta ‘montagna povera’ la politica fa ben poco per cercare di contrastare questo fenomeno. La stagione turistica è oramai un ricordo, i paesi tornano a essere dei fantasmi, tante case sono chiuse. Motivi di questo stato delle cose sono tanti; non è soltanto la mancanza di lavoro, ma la mancanza di servizi principali, le tasse troppo alte in confronto a livello di chi vive in città e i servizi li ha». Quindi propone una via da seguire: «Se si vuole aiutare queste zone disagiate, incentivando le persone a venire riabilitate in questi paesi, non bastano provvedimenti palliativi, occorre una politica fiscale favorevole, aiutare con contributi chi vorrebbe aprire un’attività commerciale, un circolo, bar, attività che aiuterebbero a far vivere e dare una vita al paese, oltre all’aggregazione è da considerarsi questo un servizio sociale, il discorso vale per il recupero del territorio che si va sempre più deteriorando. Ci vorrebbero dei politici veramente sensibili a queste tematiche per sollevare queste zone disagiate ma bellissime».

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