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Ambientalisti ai sindaci: assurdo chiudere il Parco Alta Valsesia

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Le associazioni ambientaliste scrivono ai sindaci: «L’Ente parco della Valsesia non deve essere chiuso».

«Assurdo chiudere il Parco alta Valsesia»

«L’Ente parco della Valsesia non deve essere chiuso». A chiederlo sono nove associazioni ambientaliste del territorio valsesiano che hanno inviato una lettera ai sindaci dell’alta Valsesia. Erano stati questi ultimi a inviare in Regione una missiva in cui si chiedeva l’uscita dei Comuni dall’Ente Parco e di fatto lo scioglimento. Il motivo? Poca collaborazione e un’attività che non soddisfa.

A sostenere l’importanza dell’Ente e chiedere che prosegua la sua missione invece ci sono nove associazioni che hanno preso posizione, si tratta di Cai Italia nostra, Legambiente Piemonte, Pro Natura Piemonte, WWF, Italia Nostra Vercelli-Valsesia, Italia Nostra Novara, Legambiente Vercellese e Valsesia, Pro Natura Vercellese.

Per i sindaci è un Ente poco utile

«Le lettere di forte critica dei sindaci riportano del “deterioramento dei rapporti istituzionali”, di “disturbo dell’ente verso le amministrazioni”, di “superficialità nell’operato”, di “inefficacia nei compiti istituzionali” – scrivono le associazioni -. La conclusione è la richiesta di chiusura dell’Ente che ha in gestione, oltre ai due parchi storici Alta Valsesia e Fenera, altre aree tutelate della Rete Natura 2000 per un totale di circa 28.200 ettari».

Finalità dell’Ente

Da parte sua l’Ente di gestione delle aree protette della Valsesia ha spiegato puntualmente l’operato nell’ultimo anno e mezzo. Le associazioni ambientaliste vogliono contribuire al confronto in atto per migliorare la gestione dell’ente, ricordando ad amministratori, residenti, fruitori e amanti della natura i principi e obiettivi dell’istituzione delle aree protette.

«La gestione di aree protette ha tra i principi fondanti e istitutivi la conservazione e tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche, la qual cosa, a volte, pone limitazioni a “modelli di sviluppo” che prevedono opere o attività non compatibili alla conservazione», ricordano le associazioni firmatarie della lettera.

«L’ente non va chiuso»

«È innegabile che nel recente passato vi siano state criticità organizzative e operative dell’ente e la vicenda giudiziaria che ha investito alcuni guardaparco ha gettato ombre sulla gestione. Si consideri però che nel 2020 l’ente ha di fatto lavorato in assenza di direttore a tempo pieno e che la riduzione dei dipendenti, comprese figure di coordinamento, è notevole rispetto a pochi anni fa – puntualizzano le associazioni -. Le critiche dei sindaci risultano però, ingenerose, e in qualche caso pretestuose e forse anche strumentali».

I gruppi nella loro lettera ribadiscono: «Non è accettabile nessuna ipotesi di soppressione dell’Ente di gestione. Le associazioni ambientaliste osserveranno con attenzione l’evolversi della situazione e, nel caso, saranno pronte a intraprendere attività diversi livelli per contrastare azioni inadeguate».

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