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Area industriale di Ghemme finita nel nulla: l’opposizione riapre il caso

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Area industriale Topaldo, il punto sulla pratica del fallimento Saia: “Insieme per Ghemme” presenta un’interrogazione.

Area industriale di Ghemme finita nel nulla

Si torna a parlare a Ghemme dell’area industriale Topaldo e del fallimento della ditta Saia che, nel 2014, ne ha bloccato lo sviluppo come polo industriale del paese. L’argomento è stato affrontato in un’interpellanza presentata dai consiglieri comunali di opposizione, facenti parte della lista “Insieme per Ghemme”, Alfredo Corazza e Sara Comero.

«Il fallimento che ha coinvolto il Comune di Ghemme, rispetto all’Area Topaldo, non ci risulta, a tutt’oggi, approdato ad una soluzione – scrivono i rappresentanti dell’opposizione – Tale vicenda ha pesantemente stravolto l’impostazione di sviluppo socio economico di Ghemme, creando danni ingenti. L’azzeramento di sviluppo possibile ha gravemente danneggiato il paese, sia in termini di occupazione sia rispetto ad una ricchezza diffusa possibile, nel caso di pieno sviluppo dell’area Topaldo, così com’era previsto alla sua approvazione e dal successivo finanziamento regionale. Sulla vicenda abbiamo pagato ingenti cifre legali che a oggi non ci risulta si sia in grado di recuperare. Inoltre, quanto ci spetta non è certo possa essere effettivamente introitato».

Le informazioni richieste

Il gruppo di minoranza consiliare ha chiesto agli amministratori ghemmesi a che punto sia la pratica del fallimento della Società Aree industriali e artigianali che, sospendendo le attività, ha abbandonato anche la realizzazione dell’insediamento ghemmese, penalizzando il paese per i mancati introiti dalla vendita dei lotti. Invece Ghemme deve restituire alla Regione i soldi da essa investiti per l’opera mai realizzata. Il gruppo di Corazza chiede anche a quanto ammontano le spese legali impegnate, a quanto quelle effettivamente corrisposte e se è pensabile un recupero di tali costi; e quanto spetterebbe al Comune e quali sono le previsioni di incasso, sia economiche che temporali.

Il fallimento della Saia è stato sancito il 21 febbraio del 2020 e, nel frattempo, il Comune ghemmese ha vinto l’arbitrato avviato per tentare di recuperare il debito di 451mila euro con la Regione. Per ripianare tale somma è stata concordata una rateizzazione trentennale. Diventato creditore privilegiato, il Comune di Ghemme dovrebbe ottenere un rimborso, i cui tempi sono però difficili da valutare.

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2 Commenti

1 Commento

  1. Lili

    1 Ottobre 2022 at 21:04

    Ma basta distruggere l ambiente, conservatelo.

    • Mario

      1 Ottobre 2022 at 23:34

      Ma basta con ‘sti commenti retrogradi!! Viva il progresso!

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