Seguici su

Attualità

Arona-Santhià dimenticata, l’appello di Massimo De Simone

Pubblicato

il

Arona-Santhià dimenticata, ora l’attenzione è spostata sull’Alta Velocità.

Arona-Santhià finisce ne dimenticatoio

Tra Vercellese e Canavese è guerra aperta per ospitare la stazione intermedia dell’Alta Velocità. Nessuno sembra interessarsi alle tratte minori, come la Arona-Santhià. E’ quanto sostiene il portavoce dei pendolari Massimo De Simone. «L’ostinazione della politica locale nel chiedere una stazione AV a Chivasso o Carisio ha qualcosa di diabolico, si vuole imitare quel brutto e costosissimo progetto della Mediopadana e portarlo nella tratta AV Torino-Milano, linea già appena sufficiente per far rimanere in piedi la formula costi-benefici per un treno ad alta velocità – spiega Massimo De Simone, referente dei pendolari della Arona-Santhià -. Per farla breve, sarebbe come chiedere ad un Boing dell’Alitalia partito da Caselle e diretto a Malpensa di far sosta all’aeroporto di Vercelli o Cameri, secondo voi ha senso? Qualsiasi persona che abbia un minimo di conoscenza in materia sa che quell’idea ha un’insensatezza ingegneristica gestionale fuori dal comune ; qualsiasi fermata sotto quota 150/160 km trasformerebbe una linea dedicata a collegare centri zona, in servizi interregionali, e per questi ultimi sarebbe opportuno semmai dare maggiore capacità e capillarità reinnestando anche treni veloci a mercato IC . Non mancano gli operatori interessati al mercato che però non esiste se non sulla carta. E’ l’ora che l’amministratore pubblico si batta per il libero accesso al mercato ferroviario, non per “avere la solita cattedrale nel deserto” a carico del contribuente».
E aggiunge: «Ultimamente capita spesso che certe amministrazioni locali si tuffano in una gara a chi ha più foto sul giornale anzichè adoperarsi a sostenere idee e studi in materia che sosteniamo da anni. In tema trasporti Vercelli si è mossa, seppur timidamente, per riaprire un corridoio con Casale, quindi con Alessandria, di contro ancora nulla di concreto si è fatto per riaprire la strategica linea per l’intero quadrante Santhià-Arona, passeggiate sui binari a parte. Il biellese si è lanciato nell’elettrificazione della Biella-Santhià spendendo dieci milioni di euro senza dimostrare alcun beneficio rilevante in termini di tempi-percorrenza e/o capacità, però aiuterà ad intasare la Torino-Milano con nuove tracce orarie, e purtroppo creerà diseconomie di gestione sulla linea per Novara visto che rimarrà l’unica in zona a trazione termica in zona».

La situazione locale

E la situazione locale dei treni come si presenta? «Anche solo per equità sociale andrebbe ricordato che le linee per Biella hanno orari cadenzati, annuali e beneficiano di servizio festivo, molte altre linee regionali non hanno servizio festivo, eppure anch’elle hanno contribuenti che pagano tasse in egual modo. Se queste amministrazioni volessero battersi per qualcosa si chiedano perchè chi parte da Borgomanero per andare a Torino via Novara paga il 60% in meno di chi parte dalla più vicina Gattinara destinazione Torino usando però il bus fino a Santhià e così via E’ buffo, mentre la gente chiede di riaprire le ferrovie tradizionali nei territori di prossimità per non trasferirsi nei lontani luoghi di lavoro, ecco che arriva qualche amministratore pronto ad insorgere pur di sprecare denaro pubblico.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *