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Attacchi di lupi, in Regione si parla di indennizzi
Attacchi di lupi, in Regione si parla di indennizzi agli allevatori.
Attacchi di lupi
Il capogruppo della Lega in Regione Alberto Preioni in Regione chiede un piano e indennizzi più veloci per chi ha subìto danni: “Inaccettabile che il Piano di conservazione e gestione del lupo sia fermo in Commissione Stato-Regioni dal maggio 2019. E’ arrivata l’ora di passare ai fatti”. Lo dichiara il Gruppo Lega Salvini Piemonte al termine dell’odierna Commissione sull’ambiente riunitasi per affrontare, tra l’altro, anche l’annoso problema delle predazioni.
“Lo scorso mese di gennaio – afferma il Presidente Gruppo Lega Salvini Piemonte, Alberto Preioni – l’escalation del problema era stata portata dal nostro assessore Carosso sui tavoli del ministro Costa e di tutti i prefetti piemontesi. dobbiamo fare ulteriori passi avanti. Stiamo lavorando – spiega Preioni – a un sistema di indennizzi più celere e semplice. Ma non soltanto. Le predazioni e la presenza dei lupi sta, infatti, mettendo in ginocchio il lavoro degli allevatori delle Alpi. E’ nostra intenzione migliorare il censimento grazie a squadre miste di intervento sul campo, formate da veterinari, forestali, guardiaparco e altre figure, il tutto appoggiandoci ai Comprensori Alpini, perché gli attuali sistemi vanno implementati. Gli sforzi degli uomini della polizia provinciale devono trovare un valido sostegno, destinando ulteriore personale al fine di ottenere censimenti sempre più efficaci. L’attuale avvistamento di un animale fornisce informazioni precarie per la ricerca di un lupo in dispersione – conclude Preioni – lupo che poche ore dopo può aver già percorso decine di chilometri”.
“Le popolazioni alpine dei canidi – fa eco il Presidente della I Commissione Angelo Dago – sono abbondantemente sottostimate, dobbiamo fare in modo che l’operato dei pastori e degli allevatori piemontesi non sia quotidianamente messo a rischio. Ci muoveremo perché il Governo fornisca tutti gli strumenti utili a prevenire questa espansione ormai incompatibile con la capacità di carico dei territori colonizzati”.
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