Borgosesia “caffè Alzheimer” entra davvero al bar

Borgosesia “caffè Alzheimer” prosegue i suoi incontri anche al bar, per parlare di un tema di rilievo senza formalismi.

Borgosesia “caffè Alzheimer”

“Caffè Alzheimer” prosegue con i suoi incontri. Si tratta di un momento di confronto tra operatori e quanti convivono con persone affette dalla malattia, promosso dai servizi socioassistenziali dell’Unione montana dei Comuni. Dall’inizio dell’anno, gli incontri sono ospitati in bar e sedi di associazioni in modo da renderli meno formali. Dopo l’Osteria del Moro a Borgosesia, giovedì è stata la volta del centro anziani “Cà dal Dì” di Vercelli.

I numeri

In entrambi i casi si è registrata una buona partecipazione di pubblico, che per gli organizzatori è il segnale di aver intrapreso la giusta strada: «A Borgosesia abbiamo confermato i numeri dello scorso anno – osserva l’assessore Francesco Nunziata, responsabile per l’ente montano della socioassistenza -, mentre a Vercelli abbiamo raggiunto una cinquantina di persone, con un aumento considerevole di partecipanti. Questo vuol dire che l’interesse e il bisogno delle famiglie, è reale e concreto».

Fare rete

La novità è appunto l’organizzazione degli incontri in locali pubblici: «Dalla Valsesia a Vercelli si sta riscontrando grande sensibilità su questa tematica – evidenzia Nunziata – sono diversi i locali che ci hanno dato disponibilità per ospitare gli incontri. I nostri operatori seguono passo a passo le operazioni. Il nostro obiettivo è far conoscere questa malattia purtroppo in aumento con un’età dei malati sempre più bassa. E’ necessario che la società ne prenda consapevolezza e che i servizi sociali siano attrezzati per rendere migliore la vita dei malati e delle loro famiglie. Per questo si rinnova l’invito a tutti coloro che stanno vivendo questo problema di fare rete per non lasciare soli coloro che stanno vivendo la difficile realtà. Partecipare agli incontri fa bene, è dimostrato, quindi invito tutti a partecipare senza timori o ingiustificato pudore».

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