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Borgosesia, i colleghi fotografi ricordano Heliar Reolon

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«Corretto, rispettoso e sempre presente: era una spanna sopra tutti»

Per molti fotografi e fotogiornalisti della zona è stato un maestro, o comunque un punto di riferimento. E tutti hanno parole di stima nel ricordare Heliar Reolon, fulminato da un malore la scorsa settimana nel suo negozio di Borgosesia. Aveva 78 anni.

«Heliar è stato, e sicuramente resterà per sempre, una parte della storia valsesiana – lo ricorda Gianluca Colombo, fotografo di Gattinara -. Per me è stato un grande maestro. Mi piaceva molto: sia come amico, ironico e divertente ma mai pesante, che come collega. Lo ricorderò sempre con le sue due macchine fotografiche al collo, e in estate con il suo soprabito leggero color panna. Era una vero professionista della fotografia: anche nelle situazioni più delicate non l’ho mai visto fare questioni con le forze dell’ordine per poter scattare qualche foto, e ha sempre saputo trattare con i familiari nei casi più drammatici. Heliar c’era sempre: sia con l’alluvione, che con metri di neve, o con quaranta gradi, lui era presente. Era una spanna sopra a tutti».

A condividere una lunga parte del cammino professionale con Reolon è stato Sandro Mori, fotografo di Grignasco, unito da una collaborazione che si è protratta per quasi trent’anni: «Lui era il maestro, lo è stato per tutti noi. Era una persona estremamente corretta, sia nel lavoro che nei rapporti personali. Rispettoso, aveva una schiettezza e un’umanità che metteva immediatamente a proprio agio gli interlocutori. Per me è stato un piacere e un onore poter lavorare al suo fianco».

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