Seguici su

Attualità

Borgosesia, l’Armata Brancaleone è costata 406mila euro

Pubblicato

il

Camilla Marone Bianco risponde ad Alice Freschi

«Altro che intestardirsi e creare problemi: le nostre erano legittime domande sull’utilizzo di fondi pubblici. Domande che oltretutto non hanno mai avuto risposta»: arriva a stretto giro la replica di Camilla Marone Bianco alle parole di Alice Freschi nel commentare la sospensione del progetto dell’Armata Brancaleone dopo la decisione del governo di abolire i pagamenti con i voucher.

E’ sospesa da ormai due settimane l’attività del gruppo di persone che svolgeva lavori di pubblica utilità (pulizie, tinteggiature, riparazioni) per conto del Comune in cambio di contributi economici. Da inizio marzo il servizio era passato sotto la gestione del Comune, dopo essere stato coordinato sin dalla sua nascita dal Centro incontro “fratelli Allegra”.

Nel rammaricarsi dell’interruzione del servizio, l’ex vice sindaco aveva “rimproverato” il comportamento dei consiglieri di opposizione per «aver sollevato tante problematiche, intestardendosi su taluni aspetti e producendo solo tanta paura» tanto da portare a togliere la gestione dell’Armata al Centro incontro e finendo per agevolarne «la chiusura vista la decisione del governo sui voucher».

Un’analisi che il candidato sindaco di “Cambia marcia Borgosesia” respinge al mittente: «In due anni e mezzo abbiamo chiesto solo due cose – evidenzia Marone Bianco -: chiarezza sulla gestione e determinate condizioni di sicurezza per le persone impegnate nell’Armata. Domande più che legittime visto che l’unico dato certo è che in due anni e mezzo sono stati spesi 406mila euro di soldi pubblici».

Più volte i gruppi di minoranza hanno chiesto delucidazioni in merito alle modalità del servizio: «Sin dal secondo consiglio comunale, sia il gruppo “Per cambiare Borgosesia” che la lista Rotti hanno sollecitato risposte chiare – prosegue Marone -. Si chiedeva unicamente la trasparenza trattandosi di fondi pubblici. Invece, domande precise in aula consiliare o interrogazioni, non hanno mai avuto risposta. Sino all’ultimo consiglio comunale dove a precisa domanda gli assessori hanno risposto chi con il silenzio e chi ammettendo di non sapere “chi gestiva i soldi dell’Armata”. Questo era il punto, la gestione del servizio, non certo il servizio stesso su cui mai nessuno ha mosso una parola di critica».

Ora l’Armata sembra giunta al capolinea, in attesa di conoscere le decisioni che prenderà il prossimo governo cittadino: «Se il governo ha deciso di abolire i voucher, non ha certo alcuna colpa la minoranza. Fra l’altro, anche il commissario prefettizio non ha evidentemente ritenuto necessario far proseguire il servizio, trovando qualche soluzione alternativa all’utilizzo dei voucher». E nell’ambito della socio-assistenza “Cambia marcia Borgosesia” ha le idee chiare: «Sarà una priorità del nostro gruppo – conclude il candidato sindaco -. Nel nostro programma ci saranno precise proposte per il sociale, nella finalità di sostenere le fasce deboli in maniera prima di tutto dignitosa».

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook