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Borgosesia la “scuola in valle” chiude l’anno con più di 150 alunni
La “scuola in valle” chiude l’anno con più di 150 alunni. «La vera integrazione passa attraverso l’istruzione». Ben 16 stranieri hanno conseguito la licenza media, altri 32 hanno ottenuto la certificazione linguistica, una quindicina aiutati per la scuola guida
Borgosesia la “scuola in valle” chiude l’anno con più di 150 alunni
Si è concluso l’altro sabato, con un convegno a Borgosesia aperto al pubblico, il progetto “La scuola in valle” avviato un anno fa. Frutto di un lavoro di rete, con l’associazione Eufemia di Varallo in veste di capofila, la sperimentazione (finanziata con 48mila euro da un bando regionale) ha coinvolto più di 150 utenti, 6 professionisti e 28 volontari. Un grande team attivo su quattro sedi: Borgosesia, Varallo, Grignasco e Crevacuore per garantire corsi di alfabetizzazione su più livelli, due sedi di scuola media per adulti, corsi di informatica, e lezioni propedeutiche alla patente di guida, per stranieri ma anche per italiani con lievi difficoltà di apprendimento.
«Si è trattato di un grande sforzo organizzativo – spiega la presidente di Eufemia, Silvia Scarati – perché abbiamo dovuto costruire tutto passo a passo. Fondamentale, per quanto riguarda le due classi di scuola media, è stata la collaborazione con il CPIA Vercelli-Biella che ha erogato le lezioni a distanza per i nostri alunni. In questa sorta di Dad abbiamo potuto accogliere un gruppo di studenti la mattina a Varallo, e un altro gruppo la sera a Borgosesia, aiutandoli a seguire le spiegazioni a distanza. Ben 16 persone straniere hanno così conseguito la licenza media, potendo ora proseguire con altri corsi di formazione o comunque migliorare la loro posizione lavorativa».
Per quanto riguarda i corsi di italiano, una trentina hanno ottenuto una certificazione linguistica fondamentale per avere i permessi di soggiorno di lunga durata, e complessivamente sono stati 85 gli stranieri che hanno frequentato le lezioni impartite nelle 4 sedi dislocate sul territorio. «Per quest’area di progetto – racconta l’insegnante Erika Midena – è stato importantissimo il lavoro svolto dai volontari. Io ho seguito e condotto direttamente le lezioni a Borgosesia, nei locali del Centro Sociale di via Giordano già sede dello sportello FReND, ma nelle sedi decentrate hanno lavorato soprattutto i volontari, ovviamente seguiti e coordinati e con materiali didattici da noi forniti. Complessivamente abbiamo seguito 85 alunni».
Sempre i volontari hanno anche seguito una quindicina di persone alle prese con i test ministeriali per il conseguimento della patente di guida, molto ostici per gli stranieri, con una serie di lezioni per facilitare l’apprendimento del linguaggio specifico necessario per l’esame di teoria, mentre un esperto in informatica ha aiutato numerose persone per lo Spid, per l’accesso digitale ai servizi e anche per mini corsi di introduzione al computer e alla videoscrittura, uso dello smartphone e di alcune app.
In totale circa 150 utenti sono stati raggiunti dal progetto, dietro al quale ha lavorato una rete di soggetti pubblici e provati tra cui anche Fondazione Valsesia e 7 comuni (Varallo, Borgosesia, Quarona, Grignasco, Pray, Crevacuore e Coggiola), la Croce Rossa di Borgosesia che ha gestito dei trasporti, la Parrocchia di Borgosesia che ha concesso gratuitamente molti locali, la Caritas di Varallo che ha cofinanziato a sua volta un breve corso per un gruppo di mamme straniere, Enaip Borgosesia che ha ospitato la classe serale della scuola media, e altri enti sia valsesiano che valsesserini.
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