Attualità
Borgosesia piange Giannina Lanfranchi, nonna Bontà
Borgosesia, l’ultimo abbraccio a Giannina Lanfranchi, 91 anni. Una vita dedicata ad aiutare il prossimo.
Borgosesia piange Giannina Lanfranchi
Una donna dal grande cuore che ha dedicato tutta la vita al prossimo. La comunità di Borgosesia piange Giannina Lanfranchi vedova Carini, morta a 91 anni.
Viveva a Bettole, e nella chiesa della frazione le è stato portato l’ultimo saluto, nella mattina di martedì 22 marzo. Al termine della cerimonia, la salma è stata portata al tempio crematorio di Verbania. La donna ha lasciato le figlie Barbara, Simona e Monica, e la sorella Renata.
Per il suo altruismo, appena pochi mesi fa, la Croce rossa di Borgosesia le aveva attribuito il “Premio della bontà”.
Una vita dedicata al prossimo
Giannina Lanfranchi ha sempre vissuto a Borgosesia, nata e cresciuta a Fenera San Giulio, ultima di nove figli in una famiglia contadina. Ha abitato a lungo a Bettole, e per decenni si è messa al servizio della parrocchia, curando la chiesa dedicata al Santo nome di Maria, e occupandosi del parroco don Luigi Franco fino al ritiro del sacerdote.
L’impegno profuso a favore della comunità è proceduto parallelo con una disponibilità più privata e riservata, che ha portato Lanfranchi a prendersi cura di tantissime persone. Una naturale attenzione al prossimo consacrata fin dalla giovane età quando, con la famiglia, si mise a disposizione dei tanti sfollati veneti arrivati in Valsesia dopo l’alluvione del Polesine dei primi anni Cinquanta.
Non fu che l’inizio: per Lanfranchi essere disponibile e prendersi cura di chi aveva bisogno è stata la cosa più naturale. E lo ha fatto per tutta la vita, ospitando famiglie o madri in difficoltà, accudendo malati, preparando pasti a chi ne aveva necessità.
Il “Premio bontà” 2021 della Cri
Una attenzione, sempre condotta in maniera discreta, che nel dicembre 2021 (un mese dopo aver compiuto 91 anni) è stata riconosciuta con l’attribuzione del “Premio della bontà” che la Croce rossa di Borgosesia assegna annualmente nel ricordo della fondatrice Elena Nathan Loro Piana.
Proprio la Croce rossa cittadina, ha voluto esprimere il proprio affetto e la propria vicinanza con un messaggio.
Una donna che ha trascorso la propria vita facendo del bene in silenzio. Oggi questo riconoscimento assume un significato ancor più meritato. La soddisfazione di averti sorpresa perché come ci hai detto quel giorno: “… ma io non ho fatto nulla”. Quel “nulla” lo porterai con te e da lassù continuerai a dare forza a chi ti ha voluto e ti vuole bene.
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