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Cacciatori portano vegani davanti al giudice
Cacciatori portano vegani davanti al giudice. Nel 2016 nei boschi tra Roasio, Gattinara, Lenta e dintorni più volte i carabinieri erano dovuti intervenire per cercare di portare alla calma cacciatori e animalisti.
Cacciatori portano vegani davanti al giudice
Pochi giorni fa al tribunale di Vercelli ben undici persone tra vegani e animalisti sono stati convocati davanti al giudice per rispondere, a vario titolo, di minacce e lesioni nei confronti di un gruppo di cacciatori. Tra gli accusati anche Valerio Vassallo, attivista di Meta, già coinvolto in altre vicende in Valsesia come il blitz sul Sesia a Quarona durante una manifestazione di pesca. E poi c’ è il valsesiano Antonino Curcio, presidente dell’associazione vegani italiani. E anche Alessandro Zanotto dell’associazione “Centopercentoanimalisti”. Secondo gli inquirenti, c’erano anche loro insieme ad altri otto attivisti nei boschi di Lenta per l’azione di disturbo che però sarebbe degenerata in una vera provocazione e aggressione verso i cacciatori, che lamentano di essere stati colpiti da un pugno e spruzzati con dello spray al peperoncino.
L’episodio contestato
L’episodio contestato risale al 19 giugno 2016 ed era avvenuto durante il trofeo Sant’Umberto nell’azienda agrituristica venatoria Lenta 1. Come era successo in altre occasione gli animalisti si erano presentati con un blitz di disturbo con tanto di videocamera. I cacciatori sostengono di essere stati minacciati e insultati proprio per provocare una reazione con parole anche piuttosto pesanti, così il gesto immortalato dalla telecamera avrebbe fatto scattare la denuncia e quindi la revoca del porto d’armi. Alla fine però i cacciatori avevano tenuto a bada i nervi ed erano partite le denunce nei confronti di undici ambientalisti. In denuncia i cacciatori hanno dichiarato di essere stati colpiti con un pugno e spruzzati con spray urticante.
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