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Cari vegani che siete contro la pesca… | La lettera

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Cari vegani che siete contro la pesca… Giovanni Tacchini, presidente regionale di Unpem (Unione nazionale pescatori a mosca Piemonte) interviene dopo le proteste di un gruppo di attivisti vegani la scorsa settimana a Quarona durante le gare di pesca.

A tutela della pesca

«Premesso che tutti hanno diritto di esprimere liberamente il loro pensiero, ritengo però opportuno intervenire per difendere l’esercizio della pesca dilettantistica ricordando che questa attività è normata da leggi statali e regionali, regolamenti provinciali e regolamenti dei concessionari dei diritti di pesca – spiega Tacchini -. Tutte queste norme sono state scritte in funzione della tutela della fauna ittica e degli ecosistemi, e non certamente per permettere lo sterminio dei pesci». Ma ricorda ancora: «Inoltre i pescatori, per l’esercizio della pesca e salvo che non ricadono nelle categorie per le quali è prevista un’esenzione (inferiori ai 14 anni o appartenenti alle categorie dei diversamente abili), pagano una tassa alla Regione e spesso una quota associativa ai gestori dei diritti di pesca della quale una buona percentuale è destinata sia all’attività di ripopolamento delle acque con fauna ittica proveniente da incubatoi o allevamenti certificati, che di vigilanza affinché l’esercizio della pesca sia effettuato nel rispetto delle citate normative». Infatti le maggiori associazioni pescatorie hanno un corpo di vigilanza volontaria che effettua questa attività dopo aver seguito dei corsi di formazione ed essere stata nominata dalla Provincia competente e che nell’espletamento delle loro funzioni sono pubblici Ufficiali con la qualifica di agenti di polizia giudiziaria.

Giovanni Tacchini

La questione No Kill

«Vorrei anche difendere il No Kill, che vedo ingiustamente criticato, anche a causa della scarsa conoscenza che l’intervistato ha di tale possibilità – riprende Tacchini -. I pescatori che lo praticano correttamente utilizzano ami finissimi e senza ardiglione, per cui è sufficiente esercitare una trazione indietro e l’amo si sfila senza ledere labbra o palato del pesce». Infine un appunto: «Vorrei far notare che in presenza di inquinamenti, di lavori in alveo, di asciutte da derivazioni ittiche. non si sono mai visti attivisti vegani a rimboccarsi le maniche per salvare i pesci da morte certa, ma sempre e solo i volontari delle associazioni piscatorie e il personale delle Provincie. Forse i pescatori non sono quelle persone crudeli come alcuni pensano».

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3 Commenti

1 Commento

  1. Curcio Antonino

    21 Luglio 2018 at 12:08

    vorrei rispondere al presidente Tacchini, innanzi tutto la sua malafede rasenta il ridicolo in tutto quello che ha dichiarato e posso smontare le sue affermazioni in pochi secondi.
    1) che ci siano leggi che tutelino i pescatori non significa che uccidere i pesci sia giusto, anni fa c’erano leggi che tutelavano gli schiavisti, ci sono state leggi che permettevano di uccidere chiunque fosse di un’altra etnia, ci sono paesi dove si possono comprare o affittare bimbi per abusarne, ma si sa che le persone che non rispettano i più deboli vengono da una sola radice, razzismo e specismo quindi non mi pongo problemi ad assimilare razzisti, pedofili e specisti in un’unica stirpe di persone malvagie, egocentriche, prepotenti ed egoiste.
    2) “i pescatori ripopolano i fiumi” è una frase di una ipocrisia immaginabile. Questi allevano pesci per poi buttarli nel fiume per poi andarli a ripescare. Gran parte dei pesci muoiono immediatamente perchè cresciuti in vasche quindi non abituati alla vita libera muoiono di stenti, fame e freddo, ma queste ripopolamenti sono comuni fra gli assassini pescatori e cacciatori, la loro è solo una forma di egoismo, lo fanno solo per se stessi, per divertirsi ad uccidere e non gliene frega nulla della fauna o dell’ambiente.
    3) no kill, vorrei fare una prova con il sign tacchino, con le mani legate agganciarlo ad un amo finissimo e senza ardiglione, trascinarlo contro corrente e tirarlo fuori dall’acqua, se lo fa allora gli darò ragione e chiederò scusa a tutti quei criminali che fanno questa barbaria.
    4)l’ignoranza di tacchini non so se è voluta o lo è veramente perchè prima di fare un articolo contro gli attivisti doveva informarsi. E’ capitato già di andare nei fiumi e torrenti in secca per salvare i poveri pesci che sarebbero morti agonizzanti e di un nostro intervento ne parlò anche il notizia oggi e lo invito ad andare a vedere il nostro album

    https://www.facebook.com/pg/Veganiitaliani/photos/?tab=album&album_id=1797835626949746

  2. Patty

    21 Luglio 2018 at 14:39

    Infatti, dicono a noi che dobbiamo informarci… ma si informino loro!!!!
    Siamo stati più giorni nel mese di ottobre a recuperare migliaia di pesciolini in pericolo a causa del periodo di siccità, nel torrente vicino a Roasio. Che brutta figura il signor Tacchini…..!!!

  3. Luca

    24 Luglio 2018 at 11:37

    Sono vegetariano ,animalista ,ambientalista ,conoscitore e osservatore con cadenza settimanale degli ecosistemi fluviali ,odio le gare di pesca ma sono un convinto pescatore a mosca. noto dai commenti la reale cognizione del problema che hanno i cosi detti “vegani”ma vorrei ricordare si ha sempre timore di ciò che non si conosce

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