Attualità
Caro-bollette mette a rischio anche la stagione dello sci
Caro-bollette spaventa anche i gestori degli impianti sciistici: «Molte stazioni rischiano di rimanere ferme».
Caro-bollette e sci
Quella per il caro-bollette è una preoccupazione che affligge sia le famiglie che i titolari di attività. Ad Alagna e all’Alpe di Mera gli impianti di risalita hanno girato per tutta l’estate nonostante l’aumento esponenziale dell’energia elettrica. Ma adesso bisogna pensare all’inverno quando gli impianti gireranno a pieno regime. E Anef (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari) lancia l’allarme: «Se non si interviene il prossimo inverno molte stazioni rischiano di rimanere ferme». Il problema dell’energia elettrica in aumento costante c’è. A lanciare l’allarme è stata la presidente di Anef Valeria Ghezzi: «Non c’è tempo da perdere e non possiamo aspettare le elezioni e il nuovo Governo, bisogna intervenire subito sui rincari dell’energia che mette in ginocchio il futuro della montagna». Gli fa eco il presidente di Anef Piemonte Giampiero Orleoni, direttore di Icemont: «Con gli aumenti attuali dei costi dell’energia – spiega – si rischia di avviare una stagione invernale in perdita già in partenza».
L’energia
«L’energia elettrica è il carburante degli impianti di risalita e dell’innevamento – osserva Andrea Colla, direttore di Monterosa 2000 -. Le stazioni arrivano da due anni e mezzo di crisi: nel 2020 il blocco del Covid, nel 2021 impianti fermi sempre per il virus, la scorsa stagione invece le nevicate non sono state abbondanti. Abbiamo lavorato con l’innevamento artificiale, ma per il turista non è la stessa cosa. Ora si è messa la guerra che ha portato aumenti nelle casse delle famiglie. E adesso c’è il problema energia». Monterosa 2000 da parte sua si è già tutelato: «Noi produciamo grazie a piccole centraline alla Pianalunga il 26% della corrente elettrica. Ma per una questione burocratica non possiamo utilizzarla direttamente, dobbiamo venderla al Gse e acquistarla. Questo ci consente comunque un minimo di risparmio. Poi abbiamo un contratto con la Società valdostana delle acque che ci fornisce l’energia e gli aumenti previsti al momento sono contenuti. Il problema però rimane, qualcosa bisogna fare».
I costi
A Bielmonte si inizia a lavorare per la preparazione della stagione invernale. «Abbiamo i lavori di manutenzione e i collaudi annuali degli impianti a pieno carico – fa presente –. Abbiamo di fatto già spese importanti per l’energia. E poi pensiamo all’inverno quando partirà la stagione con gli impianti che dovranno girare a pieno regime. I costi diventerebbero insostenibili. Aprire vorrebbe dire sapere di chiudere già in perdita il bilancio». E aggiunge ancora: «In una azienda di medie dimensioni come la nostra il personale è la voce più importante del bilancio, segue il costo dell’energia, ma adesso si sta facendo ancora più pesante». Anche perché è impensabile applicare rincari importanti sugli skipass, questo allontanerebbe l’utenza. «Noi offriamo un servizio che non è essenziale, se ribaltiamo il costo sugli utenti chiaramente avremo un’affluenza minore – fa notare -. Una parte della soluzione potrebbe essere quella di far riconoscere le società impianti come aziende energivore».
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