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Casa Serena riprendono le visite: ma i parenti restano dietro il vetro

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Casa Serena Varallo

Casa Serena: dopo l’emergenza Coronavirus gli ospiti possono rivedere di persona i loro parenti, ma solo attraverso le vetrate.

Casa Serena, ritornano le visite

Una riapertura lenta e graduale alle visite dei parenti, necessaria per garantire la massima sicurezza agli anziani. Alla Casa Serena di Varallo continua a essere la cautela a dettare i comportamenti di ospiti, personale e familiari. «Nonostante nei nostri paesi e nelle nostre città ci sia un parziale ritorno alla quotidianità, in campo sanitario-assistenziale si sono aperte un po’ le maglie solo sotto alcuni aspetti, mentre per altri vigono ancora i criteri della ristrettezza e della massima attenzione». La direttrice, Sara Bremide, si esprime così per spiegare quale sarà la situazione della struttura e dei suoi circa centosessanta ospiti nei mesi a venire. Mentre continuano le videochiamate giornaliere e si cerca di proporre qualche forma di intrattenimento e animazione, nei limiti imposti dalle norme di sicurezza, la casa di riposo di via Brigate Garibaldi ha appena concluso una sessione di incontri di persona tra ospiti e familiari. Operazione impegnativa, dato l’elevato numero di “inquilini”, ma che verrà riproposta in seconda battuta nei mesi di luglio e agosto.

Dalle vetrate

«Abbiamo preso appuntamento con le famiglie giorno per giorno e attuato gli incontri in regime di totale sicurezza, in modo congruo con le linee guida della Regione Piemonte, le quali probabilmente si protrarranno ancora per mesi sulla strada della massima prevenzione – spiega Bremide -. Dopo un colloquio telefonico e un apposito triage, i parenti hanno potuto vedere i nostri ospiti dall’esterno, attraverso le grandi finestre del salone, in caso di bel tempo. Purtroppo, siamo stati sorpresi da due settimane di pioggia, durante le quali i colloqui sono avvenuti in due sale interne comunicanti ma separate da un vetro e da una parete in plexiglass installata per l’occasione. Sono stati momenti di grande emozione e tensione, tutti gli incontri sono avvenuti grazie all’aiuto e alla mediazione di un operatore, la cui presenza è fondamentale in situazioni di fragilità emotiva e difficoltà comunicativa come queste (si pensi anche solo al dover parlare con qualcuno attraverso un vetro)». Considerato il numero di ospiti presenti a Casa Serena, diventerebbe difficile gestire colloqui di questo tipo tutte le settimane per ognuno. «Sarebbe impossibile far incontrare tutti e noi vogliamo dare a ogni ospite le stesse possibilità, senza attuare discriminazioni che andrebbero a favorire qualcuno a discapito di altri. Il sistema di videochiamate e telefonate, invece, ha cadenza quotidiana e il programma è molto apprezzato dai familiari».

Le attività

Per continuare a marciare sulla corsia della sicurezza e portare avanti il percorso intrapreso fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, tutto il personale è stato sottoposto ad altri quindici giorni di incontri informativi sulle nuove misure di attenzione e precauzione, riprendendo alcuni dei temi già trattati in fase uno. I corsi sono stati tenuti da Sara Bremide e dal direttore sanitario Federico Grupallo. A Casa Serena è inoltre presente un apposito “team covid”. Nel frattempo, si è cercato di non far pesare troppo il periodo sugli ospiti, riprendendo le attività di canto e musica e organizzando piccole iniziative in occasione delle festività: «Per Pasqua, il 25 Aprile, la Festa della Repubblica e quella patronale di Varallo abbiamo pensato di stimolare un po’ il senso della festa proponendo musiche, menu culinari personalizzati e piatti a tema – racconta la direttrice -. Quest’anno non potremo organizzare la Cena nel parco, tradizionale momento d’incontro tra i volontari e i rappresentanti di Casa Serena, l’amministrazione comunale, gli ospiti e gli invitati. Abbiamo, tuttavia, pensato a momenti di passeggiate in giardino per chi vive nella struttura: divideremo le persone per reparto e in base alle esigenze di ciascuno e concluderemo la mattinata con un pranzo nel parco. L’idea di sfruttare lo spazio esterno verrà quindi riproposta in momenti diversi e coinvolgendo piccoli gruppi». Insieme ai pasti all’aperto, grazie alla compartimentazione dell’area verde in “sottozone”, sono stati riattivati anche alcuni percorsi esterni per fare fisioterapia, attività che a Casa Serena continua regolarmente.

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