Attualità
Cento candeline per Giuseppina Pareti
Serravalle festeggia la sua centenaria, originaria dell’alta valle
Serravalle in festa per una centenaria: si tratta di Giuseppina Pareti vedova Croso, detta Pina, nata a Ordarino, un minuscolo abbraccio di case, appena sopra la frazione Chioso di Scopello, il 13 dicembre del 1916.
E’ stata la prima di cinque fratelli, Enrico, Giovanni, Pierino e Giulio, l’unica femmina, e l’unica a raggiungere il traguardo del secolo.
Pina ha trascorso la sua giovinezza negli alpeggi intorno a Mera ad accudire le mucche: ai nipoti racconta spesso di quella vita a contatto con la natura, intessuta di fatiche, in cui la povertà era generalizzata, ma mitigata dalla solidarietà.
La sua famiglia durante l’inverno scendeva a Castorino, una frazione di Piane Sesia, per svernare: Pina, giovanissima, conobbe Inno Croso, capo macchina in Cartiera, l’8 dicembre del 1935 si fidanzò e il 9 maggio del 1936 si sposò: fu davvero una grande festa con molti invitati.
Il nipote Paolo, oggi presidente della Casa di Riposo di Serravalle e del Cordar Valsesia, ricorda come la nonna gli raccontasse che i suoi genitori erano un po’ perplessi sul fatto che si sposasse con uno di Serravalle, dato che si diceva che a Serravalle ci fosse gente strana: «Sai c’erano i Protestanti!». Dal matrimonio nacquero due figli, Mauro e Marisa, che a loro volta ebbero quattro figli tutti maschi, Paolo e Fabio, Davide e Giorgio.
Dopo la guerra Pina continuò la vita quotidiana, divisa tra il lavoro in casa, accudendo prima i figli e poi i nipoti, collaborando con il marito nei lavori dei campi e allevando sempre numerosi animali da cortile, galline, conigli, anatre, le mucche, il maiale e un asino, che la aiutava nei lavori agricoli.
L’ultimo asino si chiamava Mina ed era la gioia dei nipoti che lo cavalcavano sull’aia. Paolo, che quando fu portato la prima volta dai nonni, non voleva più andarsene da quel mondo bucolico, popolato di animali, sottolinea quale sia la vera forza di questa donna dell’altro secolo: «La nonna ha sempre avuto un carattere forte, da vero capofamiglia, e proprio quella tempra ancor oggi, pur con le inevitabili magagne dovute all’avanzare dell’età, regge».
La signora Pina, che vive a casa del figlio Mauro, purtroppo da due anni è immobilizzata per una frattura al femore, ma partecipa alla vita della famiglia, rispondendo a tono e spesso con molta ironia. Il giorno della sua festa era felice di avere tutti intorno: figli, nipoti e pronipoti, un futuro assicurato.
La «nonna centenaria» ha spento con un soffio la candelina, apprezzando quella torta resa ancora più dolce per tutti i ricordi che riaffioravano dalla sua lunga esistenza, ricomponendo il puzzle della vita: le parti principali sono complete, ma resta ancora un poco di cielo per guardare in alto.
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