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Cheerleading anche per i ragazzi disabili. Progetto pilota a Prato Sesia

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La Wildcats House di Prato Sesia lancia un corso di Cheerleading indirizzato ai ragazzi disabili.

Cheerleading anche per i ragazzi disabili

È partito alla Wildcats House di Prato Sesia il corso #ConosciamoCheer&Dance. Si tratta del primo progetto italiano che vuole includere nelle discipline del Cheerleading e della Cheerdance i ragazzi con disabilità.

Lo sport aperto a tutti

Il presidente di “Gym & Cheer” di Gattinara che gestisce la Wildcats House di Prato Sesia, già luogo degli allenamenti di alcuni atleti di livello nazionale, ha coordinato insieme a Carlo Stragiotti la fase progettuale.

«Lo sport dev’essere un momento di crescita, aggregazione e inclusione sociale – afferma il direttore sportivo Stefania Salvagni – e quindi aperto a tutti. I risultati sportivi raggiunti come “Gym & Cheer” negli ultimi anni hanno dimostrato come le nostre squadre sappiano farsi valere in campo nazionale e internazionale, ma ora dobbiamo aprirci a nuove sfide. E l’inclusione sociale è il nostro prossimo obiettivo: aiutare le persone più bisognose è per la nostra società un dovere».

«È stato necessario – continua Carlo Stragiotti, già attivo in passato nel sociale come segretario di Fondazione Valsesia – coinvolgere il territorio, gli enti locali e le associazioni operanti nel terzo settore per confrontarci e scrivere a quattro mani un progetto che fosse veramente innovativo. Nel mio piccolo mi sono occupato proprio di aprire diversi tavoli con questi soggetti e poter portare a casa importanti collaborazioni, a partire da Fondazione Valsesia, Unione montana Valsesia e Fondazione Cassa di risparmio di Vercelli e Provincia di Vercelli».

Apripista in Italia per il “Paracheer”

Responsabile tecnico del progetto è la coach Silvia Zanolo, ex atleta della nazionale italiana di ginnastica artistica prima e di Cheerleading poi, coadiuvata da Benedetta Scribante.

«Fare sport è fondamentale per il benessere fisico dell’individuo – sostiene Zanolo –, e non dev’essere visto come un qualcosa di élitario. Il Cheerleading e la Cheerdance sono discipline di squadra, dove ogni persona ha un ruolo che si adatta alle proprie caratteristiche fisiche, non viceversa. Ecco perché abbiamo deciso di intraprendere questa strada con il “Paracheer”, una realtà già diffusa negli Stati Uniti ma ancora sconosciuta nel nostro paese, e siamo fieri di poter aprire noi la strada al futuro dell’inclusione sociale».

Ogni atleta è unico e essenziale

I risvolti psicologici per gli atleti affetti da disabilità nello sport sono estremamente positivi, come ci spiega Martina Monti, educatrice che seguirà gli atleti nel loro percorso di allenamento in questo progetto.

«Il punto cardine di questo progetto – spiega Monti – è l’inclusione sociale dell’individuo. Parleremo di “non sostituibilità”, in quanto ogni atleta, in una squadra di Cheerleading e Cheerdance, avendo un ruolo specifico che si adatta alle sue caratteristiche fisiche, non può essere facilmente sostituito da un altro soggetto. Questo aspetto incrementerà il senso di importanza sociale dei nostri ragazzi; l’obiettivo è valorizzare ogni forma di disabilità, “normalizzare” la differenza, sottolineando l’unicità di ognuno di loro».

Le iscrizioni sono aperte sia a singoli soggetti che alle associazioni. Per maggiori informazioni è possibile contattare il 328.127.0427 o scrivere una mail a asd.gymecheer@gmail.com.

Crediti foto: Usa cheers.

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