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Coggiola “esporta” carciofi: richieste anche dalla Sicilia

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Coggiola “esporta” carciofi: richieste anche da Sicilia e Valle d’Aosta.

Coggiola “esporta” carciofi

Il carciofo delle rive ha fatto centro. Un ortaggio il cui nome nel dialetto di Coggiola fa “articioc”. Il progetto è stato portato avanti da Enrico Covolo che, dopo il successo ottenuto con la coltivazione dello zafferano, ha puntato successivamente sulla coltura del carciofo, distribuendo le piantine a numerosi agricoltori e semplici appassionati di orticoltura della zona.

Una varietà di Alba

«Per quanto riguarda le piantine di carciofo – continua Covolo – ci sono state delle richieste di piantine anche dalla Valle d’Aosta e addirittura dalla Sicilia. Ho avuto modo di sperimentare e di valutare le varietà di questo ortaggio, così da poter scegliere quali poter continuare a piantare. Continuerò inoltre la sperimentazione di una varietà di carciofo piemontese che viene coltivato nella zona di Alba e che cresce nelle rive. Questo carciofo ha una storia importante alle spalle e risale al Settecento. Questa tradizione è un valore aggiunto significativo».

Nuova produzione

Il coggiolese ama sperimentare e provare nuove coltivazioni che possano crescere nella zona, valorizzando il territorio. «L’agricoltura – conclude Covolo – mi affascina molto e così amo fare esperimenti. Diversificare a mio avviso è importante, è una opportunità anche alla luce della crisi laniera. Ora sto pensando alla coltivazione di particolari rose che vengono utilizzate per fare sciroppi, confetture, per dissetarsi. Magari, in futuro, potrebbe diventare un nuovo progetto».

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