Attualità
Covidioti, venite a vedere le celle frigorifere dell’obitorio di Biella
Covidioti, venite a vedere le celle frigorifere dell’obitorio di Biella. I colleghi de La Provincia di Biella pubblicano una lettera dell’ impresario funebre Gianluca Marucchi in merito alla situazione delicata che sta producendo il Covid.
Covidioti, venite a vedere le celle frigorifere dell’obitorio di Biella
Vorrei fare una piccola precisazione rispetto al video postato dal signor Mattia riferito al Covid, che a suo dire non è così drammatico. Io ho un’idea totalmente opposta anche perché arrivo, proprio oggi, domenica 8 novembre, dall’obitorio dell’ospedale di Ponderano. E vi posso dire che, a detta anche degli operatori, la situazione incomincia a essere tragica.
Una situazione difficile
Qui non si tratta di andare o non andare a vedere nei reparti e di leggere le cartelle cliniche. Qui si sta parlando di decessi che avvengono nei reparti Covid. Persone che arrivano in obitorio chiuse in un sacco (con obbligo per le imprese funebri di chiusura immediata), senza che i parenti possano vederli un’ultima volta. Segnalo che la direzione saniaria dell’Asl di Biella, dal 6 novembre, ha vietato i trasporti di salma a bare aperte presso l’abitazione. Perciò muori all’ospedale e lì rimani, nell’obitorio, non puoi più essere portato né in abitazione né presso le case funerarie.
“RIflettete”
Questo vuol dire che la situazione è seria. L’obitorio dell’ospedale di Ponderano ha sei celle frigorifere e c’è da sperare che questa notte non si verifichino altri decessi di Covind perché non sanno più dove mettere i corpi. Sei celle frigorifere, divise in tre file da due. Lo preciso per i covidioti…Un’ultima considerazione. L’incoscienza di alcune persone rispetto a questo virus la trovo quantomeno fuoriluogo. Mi rivolgo proprio a queste persone per chiedere come si comporterebbero se a morire di Covid fosse un loro caro, quello stesso caro che non ha avuto diritto a una visita dei parenti durante la degenza e non avrà diritto neanche a un saluto prima che la bara venga chiusa. Io vorrei che queste persone pensassero se a loro farebbe piacere non vedere più, negli ultimi istanti della loro vita, un figlio, una moglie, un marito o un genitore.
Chiedo solo a questi pazzi di riflettere su queste mie parole. Grazie.
Gianluca Marucchi
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Marco
16 Dicembre 2020 at 5:59
Perché invece di inutili tour nelle terapie intensive nn vi mostrate le cartelle cliniche dei deceduti e ancor meglio dovreste farci vedere i risultati delle autopsie sui morti. Troppo facile prendere i malati e dirci che sono morti covid senza alcun referto medico. Sarà ora di smettere di prendere in giro i cittadini con queste retoriche banali e semplicistiche