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Crevacuore la ex Cartiera diventa un parco per creare benessere ed energia pulita

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Crevacuore la ex Cartiera

Crevacuore la ex Cartiera trasformata in un parco ecologico-sanitario con produzione di energia pulita: l’ambizioso progetto dell’amministrazione approda in Provincia.

Crevacuore la ex Cartiera trasformata

Una trasformazione radicale in vista per l’area della cartiera di Crevacuore: un progetto da 4 milioni di euro per farne un parco ecologico-sanitario finalizzato alla produzione di energia da fonti rinnovabili. E’ l’intervento che il Comune di Crevacuore ha inviato alla Provincia perché venga inserito all’interno delle richieste del Recovery Fund. Era il 2009 anni quando alla cartiera Ermolli, all’epoca di proprietà della Ge-cart di Udine, scoppiò la crisi. Oltre cento giorni di presidio per i dipendenti che provarono in tutti i modi a far ripartire l’azienda, ma senza esito. Non fu un fallimento, ma una semplice cessazione. Da allora, l’immenso complesso della cartiera è lì che si sta deteriorando mese dopo mese, occupando uno spazio enorme di territorio.

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Il progetto

E’ un progetto davvero ambizioso quello che ha in mente l’amministrazione del sindaco Ermanno Raffo: «L’intervento a cui abbiamo pensato prevede la demolizione e la bonifica dell’area situata nella periferia di Crevacuore all’incrocio tra il torrente Strona e il torrente Sessera, con successiva realizzazione di un parco ecologico-sanitario finalizzato alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Per l’intervento si stima un importo complessivo di 4 milioni, comprese Iva, spese tecniche, indagini, espropri, accordi bonari».
L’immensa area è al momento di proprietà ancora della società che anni fa chiuse la cartiera e non hai proceduto a un progetto di riqualificazione.

Il parco

Diversi gli interventi su cui si punta: prima di tutto, si legge nella documentazione: «Il risanamento di un’area industriale inquinata già individuata a livello nazionale e regionale costruita in parte in un alveo fluviale torrentizio». Al posto dell’area dismessa si procederà alla realizzazione di un parco ecologico-sanitario finalizzato alla produzione di energia rinnovabile, utilizzabile dalla popolazione del territorio e comprensivo di percorsi verdi funzionali al miglioramento della salute dei cittadini ed alla loro inclusione sociale.

European Green Deal

«E’ un’opera – fa presente il sindaco Raffo – che persegue le finalità del European Green Deal in quanto si prevede la produzione di energia da fonti rinnovabile e rinaturalizzazione ambientale riportando il territorio alla sua naturalità in quanto lo stabilimento aveva addirittura deviato il naturale corso del torrente. Saranno installate centrali per la produzione di energia da fonti rinnovabili fotovoltaiche e idroelettriche a zero emissioni. Si creeranno nuovi posti di lavoro dovuti all’istallazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili: l’energia prodotta verrà ridistribuita alla popolazione del territorio. Si realizzerà un’area verde con funzione di punto d’incontro e di aggregazione per la popolazione».
L’area è stata inserita nel piano delle bonifiche regionali con un indice di rischio pari a 184, quando l’indice normale è 58. «Nell’area, inoltre, sono presenti due grandi serbatoi metallici di carburante che potrebbero essere mobilitati dalle piene dei torrenti con il rischio di occlusione dei ponti a valle», si fa presente nella relazione.

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