Attualità
Crevacuore lavori sul rio Bodro a quasi 10 anni dalla tragedia
Crevacuore lavori sul ponte dove una donna, dieci anni fa, venne investita e perse la vita.
Crevacuore lavori sul ponte della tragedia
Sono partiti i lavori sul ponte del rio Bodro a Crevacuore, che dieci anni fa fu il teatro di una tragedia. Era il settembre 2009 quando la giovane infermiera Stefania Valle venne travolta e uccisa da un’auto pirata proprio sul ponte che porta in centro paese. Si iniziò a parlare di maggiore sicurezza sulla strada, e subito la Provincia di Biella si mosse con sopralluoghi e progetti per garantire i pedoni in quel passaggio: ma di fatto l’opera è rimasta sempre in un cassetto e continuamente rinviata a causa della mancanza di fondi.
Passaggio di competenze
Nel frattempo sono cambiate le amministrazioni e la giunta del sindaco Massimo Toso ha deciso un anno fa di chiedere alla Provincia di Biella la competenza sulle strade centrali del paese. Quella è stata la svolta: il Comune con proprie risorse ha potuto così investire sulla sicurezza. Prima sono stati posizionati gli speed-check, poi è stata realizzata la rotonda e ora come ultimo tassello del “pacchetto sicurezza” sono stati avviati i lavori sul rio Bodro per creare una passerella pedonale e ciclabile.
Modifiche al progetto
« Di fatto il progetto c’era già, è quello che era stato realizzato dalla Provincia di Biella già anni fa – spiega il sindaco Massimo Toso -. Abbiamo fatto alcune modifiche e dato il via all’opera. In questo modo andiamo a completare il restyling del centro urbano all’insegna della sicurezza stradale». L’opera prevede la realizzazione di una passerella pedonale che affianca il ponte permettendo un passaggio in sicurezza dei pedoni. A distanza di dieci anni dalla tragedia e dopo tante promesse finalmente Crevacuore avrà la sua passerella salva pedoni, senza dimenticare che in agguato ci sono sempre gli speed-check che monitorano la velocità delle auto in transito.
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Gianfranco Maggi
13 Aprile 2019 at 21:16
Dieci anni! Lavoravo su ambulanze 118 allora; non ero di turno ma abito a Giunchio e ricordo bene. Dieci anni per un passaggio di pochi metri. Il civile profondo nord! E mica siamo africani noi!
Chi di competenza si deve vergognare ? Magari chi si mostra fiero sui giornali.
Gianfranco Maggi , Giunchio