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Crevacuore ricorda Roberto, l’amico di tutti

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Crevacuore ricorda Roberto, l'amico di tutti

Crevacuore ricorda Roberto Gnotta: era una persona socievole che aveva tanti amici in paese.

Crevacuore ricorda Roberto

Crevacuore piange una persona capace di offrire sempre una parola e un’occasione per stare insieme: «Roberto era un uomo che viveva solo, ma aveva tanti amici». Ha destato commozione la morte di Roberto Gnotta, 75 anni. L’anziano è stato trovato senza vita martedì scorso dopo che alcuni vicini avevano dato l’allarme: per tutto il pomeriggio non l’avevano visto. E l’anziano non era di certo tipo da barricarsi dietro alle mura domestiche. Anzi, il contrario. Gli piaceva uscire, trovare una scusa per iniziare a parlare e chiacchierare.
Aveva i suoi amici e amiche con cui si intratteneva volentieri, e il caffè non lo beveva mai da solo.

Un malore

Originario di Brusnengo, da qualche anno era venuto a vivere a Crevacuore. E subito si era fatto conoscere un po’ da tutti per i suoi modi di fare. Viveva da solo, in una casa in centro paese. Se ne è andato colpito da un malore fulminante, ma rimarrà nel ricordo di davvero tante persone che gli volevano bene. Quando carabinieri e operatori del 118 sono entrati nell’appartamento lo hanno trovato ormai disteso e senza vita. Per lui non c’era più nulla da fare. Presente sul posto anche il sindaco Ermanno Raffo che lo conosceva bene.

Una persona buona

«Roberto era un uomo buono – scrivono di lui sulle pagine di Facebook-. Uno di quelli che stringe amicizia con chiunque facilmente. Una persona che sapeva apprezzare la più piccola delle cose, il più piccolo gesto e se ne sarebbe ricordato. Roberto non avrebbe mai permesso a nessuno di fare colazione in solitudine. All’apparenza silenzioso, ma in realtà una grande macchinetta».
Si ricordava dei compleanni: non per festeggiarli ma perché ci teneva davvero a fare gli auguri soprattutto a un amico o amica. Passava la sua giornata in giro per il paese, aveva bisogno di condividere e comunicare. «Non eri un uomo da bar – lo ricordano ancora -. Eri un uomo di compagnia, che di compagnia ne aveva poca, e la cercavi con i tuoi modi impacciati…» Roberto Gnotta osservava il paese, le novità le sapeva tutte. Non gli sfuggiva di certo nulla.

Il lockdown

Nell’ultimo periodo, a causa del lockdown e delle imposizioni di non uscire di casa, aveva di certo sofferto. Anche solo andare a prendere il caffè al bar per lui era un modo per tenere le sue relazioni. E non poter vivere quel momento della giornata di certo l’ha patito. Appena però le disposizioni del Dpcm lo hanno permesso Roberto si era presentato al bancone ad attaccare discorsi. E alla fine se ne è andato in punta di piedi, senza disturbare nessuno. Proprio come era lui. Lascia comunque un vuoto nella comunità di Crevacuore che gli ha voluto davvero bene e l’aveva “adottato” ormai da diverso tempo.

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