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Crevacuore ritrova la “lapide proletaria” distrutta dai fascisti 100 anni fa

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Crevacuore inaugura la “lapide proletaria”

Crevacuore ha ritrovato e inaugurato la lapide dei Caduti che era stata sottratta in epoca fascista: venne salvata da un maestro di Serravalle.

Crevacuore ritrova la “lapide proletaria”

In occasione dei festeggiamenti della giornata dell’unità nazionale e delle forze armate, l’amministrazione comunale di Crevacuore ha deciso di presentare la ritrovata e restaurata lapide in bronzo in ricordo dei Caduti della Grande Guerra.

L’inaugurazione

Ieri all’appuntamento erano presenti i sindaci dei Comuni della Valsessera, il senatore Enrico Borghi, Carlo Grosso in rappresentanza della Provincia di Biella, il prefetto di Biella Franca Tancredi, Prefetto di Biella, il Luogotenente della stazione di Crevacuore, Salvatore Casedda, oltre ai rappresentanti dell’Anpi Valsessera e gli alpini dei gruppi di Crevacuore e Pray, la sezione Bersaglieri Vallesessera, il gruppo Aib Azoglio Protezione civile.

«Un ringraziamento particolare va ai famigliari del professor Ero Fogli, che hanno fortemente voluto riportare a Crevacuore la lapide insieme ad altri documenti ritrovati e custoditi con grande cura – ha spiegato il sindaco Ermanno Raffo durante il suo discorso -. Grazie a Sandra Bertone, nostro consigliere comunale, che ha fatto da tramite per il “ritorno a casa” di questo prezioso ricordo storico. L’autorizzazione al restauro della lapide con la sua posa a lato dell’ingresso principale del municipio di Crevacuore è stata concordata e concessa in tempi molto rapidi dalla Soprintendenza. Il restauro è stato eseguito dalla restauratrice Alessandra Raffo, che gratuitamente ha prestato la propria sapiente opera».

La storia della lapide

Raffo poi ha dato alcune informazioni storiche: «Ricordo che la lapide in lega di rame era parte di un monumento realizzato nel 1919, dall’allora amministrazione comunale in ricordo dei Caduti della prima guerra. Il monumento venne distrutto ad opera di squadre dei nascenti fasci di combattimento che nell’agosto del 1922 avevano devastato in Valsessera i monumenti dedicati dai Comuni ai soldati caduti in guerra. Il professor Ero Fogli, ai tempi maestro elementare a Crevacuore, ritrovò la lapide, la custodì e se ne prese cura. Ed oggi, un secolo dopo, in occasione dei festeggiamenti della Giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate, finalmente è possibile rendere fruibile alla cittadinanza questa preziosa testimonianza e perpetuare il ricordo dei giovani crevacuoresi caduti nella prima guerra».

La lapide riporta la scritta Comune di Crevacuore con lo stemma a cui fanno seguito i nomi dei cittadini crevacuoresi scomparsi durante la Prima Guerra Mondiale. Nella parte bassa, una dedica ai Caduti: «Nel nome dei morti, i sopravvissuti giurano l’ultima battaglia per la giustizia umana auspicando la vittoria del lavoro».

Il libro di Orsi

Ieri durante la cerimonia di inaugurazione si è tenuto anche l’intervento del professore Alessandro Orsi che venerdì sera al salone polivalente del paese aveva presentato il suo libro «Un paese in guerra. La comunità di Crevacuore tra fascismo, Resistenza, dopoguerra», in cui sono riportati proprio i tragici eventi del 1922. Si tratta della terza edizione del volume già edito dall’Istorbive nel 1994 e nel 2001. In occasione della presentazione è stato ricordato anche il crevacuorese Silvano Stefanoli, importante testimone della memoria storica di Crevacuore.

In foto i momenti della cerimonia dell’inaugurazione della lapide in memoria dei caduti (foto Carlotta Tonco)

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