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Dirigente Vir Valduggia 51 anni di lavoro: è “stella al merito”
Dirigente Vir Valduggia 51 anni di lavoro: è “stella al merito” . Francesco Grandis, dal 2017 in pensione, dopo aver lavorato per 51 anni, trentatré anni dei quali alla ditta “Vir valvoindustria Ing. Rizzio” di Valduggia, è la nuova “stella al merito del lavoro”. Il riconoscimento è stato conferito mercoledì Primo Maggio a Torino. In tutto il Piemonte premiati 76 lavoratori.
Dirigente Vir Valduggia 51 anni di lavoro: è “stella al merito”
«Non credo di aver fatto nulla di così particolare da meritarmi un riconoscimento – commenta Grandis -: ho semplicemente lavorato, con molto impegno, in un’azienda che mi ha sempre trattato con serietà. La Vir è stata una seconda famiglia: probabilmente il tempo che ho dedicato all’azienda è stato anche superiore a quello per la famiglia, soprattutto per mia moglie. Non credo di essere mai rimasto al lavoro solo per otto ore giornaliere, mi fermavo per dieci, dodici, talvolta per quindici ore».
Da Roma a Borgosesia
Nato a Roma il 28 marzo 1947, Francesco Grandis si è trasferito a Calco di Borgosesia da bambino. Dopo essersi diplomato come perito meccanico, nel 1966 ha avviato il suo percorso professionale a Torino, alla ditta Sartorio: «Mi sono fermato tre anni a Torino per lavorare – racconta -, sono poi tornato in Valsesia perchè avevo avuto l’opportunità di inserirmi, come addetto alla gestione, progettazione e costruzione impianti, alla ditta Giacomini di San Maurizio d’Opaglio. E ci sono rimasto quindici anni sino al passaggio alla Vir». Risale al 13 marzo 1984 il primo giorno di Grandis nella ditta valduggese: «Mi aspettavo di trovare un ambiente lavorativo eccellente, ma la realtà è stata ancora superiore alle mie aspettative – prosegue -. Dai colleghi ai dirigenti e ai titolari, tutto è stato perfetto. Dopo essere andato in pensione e aver comunque proseguito l’incarico alla Vir, all’età di 70 anni ho deciso fosse arrivato il momento di ritirarmi e di dedicarmi completamente alla famiglia. Non posso nascondere però che la Vir mi manca, passandoci davanti vorrei fermarmi per entrare e chiedere se “posso dare una mano?”».
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