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Donna adottata cerca la mamma per curarsi: ha un tumore

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Donna adottata cerca la mamma per curarsi: ha un tumore.  Cerca la mamma biologica per le cure mediche, dopo 3 anni ancora nessuna risposta. Lorenza è nata a Vercelli nel maggio del 1986, e da quando le è stato diagnosticato un tumore vuole conoscere le proprie origini.

Come riporta Prima Torino Lorenza è una ragazza settimese di 35 anni. I suoi grandi occhi chiari parlano di lei e della sua voglia di conoscere le sue origini. E così Lorenza ci racconta la sua storia, lunga storia per i suoi «soli»  35 anni.
Una vita fatta di affetti, di una famiglia molto salda e presente alle sue spalle, ma anche molte traversìe che lei ha sempre affrontato con determinazione e una solida base di ottimismo. Due aspetti questi ultimi che le danno una carica immensa per guardare alla vita con entusiasmo e determinazione.
Lorenza vuole conoscere le sue origini.
E’ nata il 5 maggio del 1986 ed è stata adottata quando aveva soltanto due mesi di vita.

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Il racconto

«Sono nata all’ospedale di Vercelli – esordisce Lorenza (che di conseguenza potrebbe essere originaria di un Comune al confine con il torinese – e di recente ho saputo che di essere venuta alle luce alle 20.40. Appena è stato possibile sbrigare tutte le pratiche per l’adozione i miei genitori mi hanno accolto tra loro».

Lorenza, dopo l’adozione, ha sempre vissuto a Settimo, dove è cresciuta e si è formata. «Qui sono le persone e i luoghi che ho sempre amato – spiega -. E’ qui che sono cresciuta».
Lorenza è un fiume in piena e ha tanta voglia di conoscere la verità, di sapere le sue vere origini. Un desiderio che cela un significato concreto molto più profondo. «La mia è sempre stata una vita serena fino a quando, nel 2017, non mi hanno diagnosticato un tumore. A quel punto sono iniziati i controlli medici, l’intervento e le sedute di chemioterapia».

Un percorso non facile che ha sempre affrontato con determinazione e coraggio.

«I medici sapevano che ero stata adottata e io, informandomi e leggendo molto, sono venuta a conoscenza che dopo il disastro nucleare avvenuto il 26 aprile 1986 a Chernobyl molte donne si erano trasferite a Vercelli e nei paesi limitrofi. Mia mamma potrebbe essere una di quelle persone. Lo so che praticamente quando è avvenuto il disastro nucleare io ero già formata perché mia mamma era prossima a partorire, ma secondo i medici, le fortissime radiazioni  potrebbero aver causato comunque delle conseguenze negative sul feto».
«Si tratta di forti radiazioni nucleari e quindi le conseguenze, come tutti sappiamo, sono state molto gravi sia sui bambini che sugli adulti della Bielorussia. I medici mi hanno ribadito quanto sia importante conoscere questo aspetto perché in questo modo sarebbe necessario effettuare dei particolari accertamenti e magari si potrebbe anche comprendere la causa scatenante del tumore e intervenire anche in funzione degli anni futuri.  Quando ho compreso la mia situazione, mi sono data da fare, ho iniziato le ricerche, mi sono rivolta ad un avvocato e al tribunale dei minori, ma dal 2018 ad oggi non ho avuto ancora alcun riscontro».

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