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Due gattinaresi alla maratona di Venezia

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Alberto Agosti e Antonio Indorato hanno tagliato il traguardo in piazza San Marco in meno di quattro ore

I gattinaresi Antonio Indorato e Alberto Agosti erano tra i partecipanti della Maratona di Venezia, che si è corsa domenica 23 ottobre con traguardo mozzafiato in piazza San Marco, nel cuore di una delle più belle città del mondo. 

Indorato e Agosti, due podisti gattinaresi che si allenano insieme da tempo, entrambi della Splendor Cossato, ormai ci stanno prendendo confidenza con la gara regina per chiunque ami la corsa.
«La gara è andata bene fino al 21esimo chilometro – dice Agosti, che ha corso una decina di maratone ed è il responsabile del Gruppo sportivo dell’Avis di Gattinara – poi le gambe hanno iniziato a farmi male e ho accusato dei crampi, complice anche l’influenza della settimana prima che non mi ha permesso di concludere l’allenamento come prevedevo. Ho rallentato e ho lasciato Antonio che aveva un passo migliore del mio, chiudendo la gara in 3 ore e 54 minuti. L’arrivo a Venezia è stato spettacolare, tra tantissima gente».

Al traguardo della sua ultima maratona, Antonio Indorato, che negli ambienti podistici è noto come «il Keniota», aveva fatto una promessa: «Ci rivedremo alla Maratona di Venezia». Ha mantenuto la promessa, correndo la sua quinta maratona. «L’avevo promesso e l’ho fatto – racconta Antonio Indorato -: ho voluto correre la Maratona di Venezia preparandomi a lungo. Il tratto iniziale non è di certo tra i più belli, perché il paesaggio non è così entusiasmante e non c’è pubblico lungo il percorso. Ma l’arrivo a Venezia è strepitoso. Stavo bene, mi sentivo in forma, ma quando Alberto mi ha lasciato intorno al chilometro 21 ho avuto un piccolo crollo psicologico. Non avevo più un riferimento e non ho potuto fare il tempo che mi ero prefissato. Ci siamo preparati insieme e spesso gareggiamo insieme».

Il cronometro segna 3 ore e 29 minuti, ma a ostacolare la performance contro il tempo c’era anche un tracciato, nella parte finale, fatto di ponti sui canali e continui saliscendi. «E’ stato comunque un evento bellissimo e ringrazio il dottor Marco Cossovella che mi ha curato il ginocchio in tempi utili per correre la maratona, e Alfonso Attanasio per l’aiuto morale che mi ha dato e per aver creduto in me». Cinque maratone non bastano a Indorato, che però per ora non vuole dare nuovi appuntamenti. «La prossima maratona? Vedremo dove sarà». E non è detto che sia in Italia.

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