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Fiaccole a Borgosesia per dire di no a tutte le guerre

Interventi degli organizzatori tra letture di poesie. Ha portato la sua testimonianza anche un uomo che è stato a lungo in Cisgiordania

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Fiaccole a Borgosesia per dire di no a tutte le guerre. Un centinaio di persone hanno partecipato l’altra sera alla fiaccolata per la pace organizzata dall’Anpi provinciale, dall’associazione e Eufemia di Varallo e dall’associazione “La zattera” di Pray.

Fiaccole a Borgosesia per dire di no a tutte le guerre

Un’iniziativa che si proponeva soprattutto di mostrare che c’è una parte di popolazione che vuole dire di no alla logica di guerra che sta imperversando quotidianamente nel dibattito politico nazionale e internazionale. Il gruppo si è ritrovato ai giardinetti davanti al municipio.
«Siamo vicini a un monumento che riporta proprio i nomi di persone morte in guerra – ha ricordato Alessandro Orsi, storico e presidente dell’Anpi di Borgosesia -. Oggi viviamo nuovamente tempi drammatici e tragici. Non possiamo tacere di fronte a ciò che sta avvenendo. Grazie a tutti per essere qui a dare testimonianza come cittadini che vogliono la pace».

Lettura di poesia sulla pace

Gli interventi sono stati inframmezzati anche dalla lettura di alcune poesie lette da Monica Carini. Ha portato anche il suo saluto il parroco di Borgosesia don Gianlugi Cerutti, e le rappresentanti delle associazioni che hanno organizzato l’evento. Il presidente dell’Anpi provinciale, Bruno Rastelli, ha anche proposto di istituire una sorta di “tavolo della pace” permanente in zona».
Tra l’altro, come ha ricordato Eufemia, attualmente nel mondo gli Stati in qualche modo coinvolti in qualche forma di guerra sono almeno settanta. Ha anche portato la sua testimonianza una persona che per lungo tempo è stato in Palestina, e conosce bene quella realtà e il difficile rapporto con Israele. «Io sono stato in Cisgiordania, perché a Gaza è anche difficilissimo entrare, per chiunque. Purtroppo il rapporto tra residenti palestinesi e coloni israeliani si caratterizza per continue prepotenze e prevaricazioni. Dagli uliveti dati alle fiamme, all’avvelenamento delle mandrie, dalla distruzione dei pozzi al muro che limita gli spazi ai palestinesi, è tutto un dover inghiottire bocconi amari. Loro si sono imposti di non rispondere alle provocazioni, ma non è facile».

“Le follie che hanno innescato i conflitti”

«Purtroppo nel mondo sta tornando ad avanzare il peggiore nazionalismo – ha concluso ancora Orsi – Che non è l’amore per la propria patria, ma l’idea che la nazione a cui si appartiene sia superiore alle altre e possa arrogarsi il diritto di sottomettere altri popoli, anche con la violenza. Queste follie hanno innescato le due guerre mondiali, e adesso stanno tornando a dominare prepotentemente la geopolitica internazionale. Finché ha avuto un ruolo politico e ha tenuto salde le proprie radici culturali e civili, l’Europa ha rappresentato per decine di anni una forza di pace. Adesso purtroppo anche quel tipo di Europa è stata messa a tacere, e la nuova Europa ha preso tutt’altra strada».

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2 Commenti

1 Commento

  1. Diego Fuselli

    2 Novembre 2023 at 18:43

    condivido in parte, comunque chi vuol portare in mano una fiaccola, chiedendo la pace, allo stesso tempo faccia qualcosa per quella pace. vada davanti alle istituzioni, vada sui luoghi di guerra, sia realmente partecipe sul campo. tutti noi condividiamo la purezza del chiedere STOP WAR, ma le piccole iniziative apportano solo un pensiero finito nell’attimo in cui lo mostriamo. siate partecipi, tutti noi dovremmo essere partecipi x chiedere uno stop! l’iniziativa diventi un effetto concreto! detto questo apprezzo molto la manifestazione, di sicuro, voi 100 o 1000 mai farete la guerra

  2. Liliana

    2 Novembre 2023 at 19:58

    Mi permetto di rispondere a chi ha paragonato l uomo ad un animale. Si sbaglia. Gli animali nn si fanno la guerra, attaccano solo per proteggere, uccidono solo per mangiare. Sono più umani di noi. Le fiaccolata? Solo tempo perso. Siamo solo birilli per chi fa la guerra, se bastassero le fiaccolate a fermare una guerra, le avrebbero fermate già da un pezzo

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