Attualità
Funerale a Romagnano: le note di Bella Ciao per salutare nonno Vincenzo
Imazio prese parte alla Resistenza aiutando i partigiani e portando loro di nascosto i rifornimenti
Circondato dalla famiglia e dai compagni fino all’ultimo momento. Non poteva che andarsene così, insieme a chi condivise ideali e passioni politiche, lungo un corteo interminabile, composto da gente di tutte le età, a dimostrare il fatto che nella sua ultracentenaria vita ha saputo conquistarsi l’affetto delle persone più diverse fra loro. Romagnano ha salutato Vincenzo Imazio: con i suoi 105 anni, era la persona più longeva del paese e l’ultimo ultracentenario di sesso maschile. Negli ultimi mesi aveva diradato le uscite, ma era ancora perfettamente lucido e decisamente in forma per la sua età.
Per le esequie aveva scelto il rito civile e sono moltissime le persone che l’hanno seguito nel suo ultimo viaggio per il paese, dove fino a pochi mesi fa era una presenza fissa fra una commissione e l’altra, sempre salutato con piacere dai suoi concittadini. Sono stati presenti, fra gli altri, i rappresentanti di un gran numero di Anpi: Imazio, infatti, pur non essendo stato un combattente, prese parte alla Resistenza aiutando i partigiani, portando loro di nascosto i rifornimenti. Un incarico che si assunse a rischio della vita. Venne dunque insignito del titolo di patriota per l’importante ruolo svolto e fu premiato dall’Anpi di Novara.
Presenti anche diverse insegne del Partito Comunista Italiano, a cui Imazio si iscrisse dopo la guerra e a cui rimase tesserato per il resto della vita. «Aveva già chiesto di avere la tessera del 2018 – ricorda l’amico Carlo Platini –, è rimasto fino all’ultimo lucido e convinto delle sue idee. Si teneva ancora molto informato, leggendo tutti i giorni il giornale, e conosceva molto bene la vita politica d’Italia». A ricordarlo, durante il funerale, le parole dello storico Alessandro Orsi, presidente dell’Anpi di Borgosesia, quelle di Giustino Scotto, segretario regionale del Partito Comunista Italialiano, e una poesia letta da Gian Mario Grai, esponente dell’Anpi romagnanese. Ad accompagnarlo anche le note: la banda di Coggiola ha suonato per lui brani come “Valsesia” e “Bella ciao”, in omaggio alla sua partecipazione alla Resistenza.
Classe 1912, “nonno Vince” era nato il 29 febbraio. Come accadeva spesso all’epoca, iniziò a lavorare molto giovane, come muratore. In seguito, venne assunto alla cartiera e lavorò anche nel commercio con un negozio in paese. Nel 1936 convolò a nozze: da lì condivise ben 64 anni insieme alla moglie Iolanda, scomparsa nel 2000. Ha lasciato i due figli Pierantonio e Teresio, i nipoti e i pronipoti: una famiglia da sempre molto unita.
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