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Gattinara incubo Sanac: cento stipendi a rischio

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Gattinara incubo Sanac: cento stipendi a rischio. Il sindaco di Gattinara Daniele Baglione è un fiume in piena davanti alla retromarcia di ArcelorMittal dall’acquisizione di Ilva. Una retromarcia che potrebbe trascinare nel baratro anche Sanac, azienda di corso Garibaldi che produce refrattari per la siderurgia.

Gattinara incubo Sanac: cento stipendi a rischio

Se fino a qualche settimana fa l’acquisizione di Ilva da parte ArcelorMittal era scontata, con il ritiro dell’immunità penale da parte del Governo l’azienda ha deciso di fare un passo indietro. E anche l’incontro di ieri mattina tra il premier Giuseppe Conte non ha prodotto alcuna novità. Il Governo non intende offrire al gruppo franco-indiano una sorta di immunità penale preventiva in riferimento ai danni ambientali, e ArcelorMittal ha comunicato formalmente ai sindacati e alle aziende la cessazione del contratto per l’ex Ilva di Taranto e di fatto segna l’avvio della procedura per il disimpegno nell’acquisizione.

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«E’ un Governo di incapaci – tuona Baglione -. Avevano in mano un accordo ormai fatto e finito, sono riusciti a farsi fuggire forse l’unico acquirente interessato. Fino a qualche settimana fa c’era la convinzione che fosse tutto a posto: c’era ArcelorMittal e il piano ambientale, poi il Governo ha cambiato le carte in tavola all’ultimo minuto sulla questione dell’immunità penale e a questo punto logicamente il contraente ha deciso di scappare».

«Gli stipendi li paghi Conte…»

Ancora l’altro giorno nei vari telegiornali e talk show è stato un susseguirsi di attacchi dell’opposizione e repliche da parte del Governo Pd-Cinque Stelle. Ma in mezzo ci sono lavoratori e famiglie che ora rischiano di non avere più un reddito. «La mia è una provocazione – riprende Baglione -. Proporrò a tutti i lavoratori della Sanac di scrivere in una lettera il loro Iban e mandarla a Di Maio e Conte: siano loro, adesso, a pagare gli stipendi».

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