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Gattinara, Luca Scribante racconta i suoi 10 anni da Babaciu

Dal prossimo anno sarà la maschera cittadina più longeva di tutti, strappando il titolo a Mario Mostini.

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Luca Scribante, 44 anni, da dieci è interprete del Babaciu, la maschera del carnevale gattinarese. Il traguardo celebrato insieme alle altre maschere valsesiane.

Gattinara, Luca Scribante racconta i suoi 10 anni da Babaciu

Da dieci anni la maschera del carnevale di Gattinara, il Babaciu, ha il volto di Luca Scribante, 44 anni, che, nell’edizione appena conclusa, ha ricevuto una menzione per l’importante traguardo raggiunto. Il primo segno tangibile dell’apprezzamento della sua interpretazione come re del Carnevale è stato il dono ricevuto durante la consegna delle chiavi (un dizionario italiano-dialetto gattinarese), oltre all’offerta di partecipare gratuitamente al corso di vernacolo che l’amministrazione comunale promuove nelle scuole elementari.

«La motivazione è facile da capire – ammette Scribante –. Pur essendo nato nella città del vino non sono stato capace di imparare a parlare in dialetto e riconosco che sarebbe ora che mi dedicassi seriamente allo studio. Prometto, lo metto per iscritto, che mi impegnerò per apprendere quanto prima almeno le frasi indispensabili».

Una festa al Venerdì grasso

A Scribante è stata dedicata una festa, nel corso dell’apericena che si è svolta la sera del venerdì grasso. «Mi aspettavo che il Comitato avesse in serbo qualche sorpresa, perché immaginavo che il decennale non sarebbe passato inosservato – continua la maschera gattinarese –. Lo stop della pandemia ha ritardato l’anniversario, ed è stato difficile per me attendere».

«Il carnevale è diventata una vera e propria passione; è motivo di orgoglio rappresentare la mia città negli altri paesi in Valsesia e anche oltre. Per questo, confermo la mia volontà a continuare in questo impegno e ringrazio vivamente la mia “consorte” Plandrascia, Sara Roncarolo, il presidente Matteo Sella e tutto il comitato, che mi supporta e sopporta. Sono loro ad avermi accompagnato per quasi tutti i dieci anni e il gruppo che si è formato è molto affiatato».

«All’inizio, questa avventura mi preoccupava un po’: pur avendo frequentato il carnevale da sempre, diventare il personaggio principale sarebbe stato un’altra cosa. Invece l’apporto del gruppo, le amicizie consolidate nel corso degli anni anche con persone al di fuori del Comitato, l’ambiente di sana goliardia che si crea nelle manifestazioni di carnevale, mi hanno convinto a continuare su questa strada. E adesso che il carnevale è finito, confesso che provo già un po’ di nostalgia al pensiero di dover aspettare lunghi mesi prima di poter tornare a vestire la giacca del Babaciu».

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