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Gattinara: negoziante testimone dei drammi quotidiani di chi non ha da mangiare

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gattinara negoziante

Gattinara negoziante racconta le difficoltà create dalla carenza di lavoro legata all’emergenza sanitaria e aiuta le persone in difficoltà.

Gattinara negoziante testimone del dramma

È risaputo che la pandemia di Coronavirus ha creato drammi di diversa natura. Oltre a quelli umani, con famiglie che hanno perso dei cari, ci sono anche quelli di natura economica. C’è chi ha un’attività in proprio, marito e moglie magari pure con figli, che da due mesi non vede un euro; o chi è stato lasciato a casa perché nel settore non esistono ammortizzatori sociali; oppure ancora c’è chi aveva un contratto a tempo determinato che ovviamente non è stato rinnovato. Il tutto magari con mutui e fornitori da pagare: situazioni difficili da affrontare con solo 600 euro di aiuti. E così sulle tavole non è difficile che manchi anche il pane.

Gli aiuti

Per questo una panettiera di Gattinara, Mirella Iorio, già un mese fa ha deciso di destinare una parte dei suoi prodotti da forno a chi non ha più i soldi per permetterseli. In un primo momento lasciando pane e focacce fuori dal negozio di corso Vercelli, poi, per meglio mirare gli aiuti, portandoli quotidianamente alla sede cittadina della Croce rossa. Sono tanti in questo periodo i gesti di solidarietà, un po’ ovunque, verso chi ha bisogno. La donazione del pane tuttavia è un gesto particolarmente significativo: non potersi permettere nemmeno questo alimento significa fare la fame. «L’idea mi è venuta qualche settimana fa – racconta la proprietaria de “Il forno” – lasciando fuori del negozio il pane avanzato dalla giornata. L’ho fatto per un po’ di giorni ma poi mi sono accorta che c’erano persone che ritiravano i prodotti pur non avendo un reale bisogno; chi aveva necessità non trovava più cibo. E così ho deciso di portare pane e altri prodotti da forno alla Croce rossa, dove vengono distribuiti a chi effettivamente si trova in difficoltà».

Famiglie in crisi

La decisione della panettiera gattinarese è scaturita dalla sensibilità della commerciante. «Chi ha bisogno si vergogna – racconta -. Però mi sono accorta da tanti piccoli dettagli che alcune persone, prima senza particolari problemi, facevano fatica a fare la spesa. Poi qualcuno mi chiedeva se era avanzato il pane del giorno precedente; era già successo sporadicamente in passato, adesso invece quasi tutti i giorni accade. Una signora mi ha confidato: “Siamo in quattro, con due bambini, non lavoriamo da due mesi e abbiamo finito i soldi”. Un’altra signora con quattro figli, mi ha telefonato disperata dicendo che non ce la faceva più. Sono tutte persone che conosco e che fino a due mesi fa vivevano in modo dignitoso. A tutti loro dico di passare in negozio; li aiuto e continuerò a farlo. Sto lavorando meno, il volume delle vendite è calato del 50%, ma mi ritengo fortunata».

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