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Gattinara terapia “a quattro zampe” all’hospice
Gattinara terapia “a quattro zampe” all’hospice. C’è un’immagine che all’hospice Casa Tempia di Gattinara conservano nel cuore: ritrae un cagnolino bianco, anziano e cieco, che si accuccia sul letto di una paziente.
Gattinara terapia “a quattro zampe” all’hospice
Lei, malata in condizioni critiche, ritrova le forze per qualche istante, allunga una mano e la posa sul suo amico a quattro zampe per una carezza. «Sono episodi come questo – dice la coordinatrice infermieristica Marta Crepaldi – che ci fanno capire come anche un dettaglio piccolo come questo sia importante per la serenità delle persone che curiamo nell’ultima parte della loro vita. Ricreare il più possibile un ambiente confortevole e familiare è la ragione per cui gli animali domestici sono i benvenuti all’hospice di Gattinara».
Punto di riferimento
La struttura, gestita dalla Fondazione Tempia su mandato e sotto il coordinamento dell’Asl, è punto di riferimento per le cure palliative in provincia di Vercelli. «Quando è possibile – spiegano dall’hospice – le terapie si svolgono a domicilio, e sono la maggioranza degli interventi e delle prestazioni dello staff medico che opera nel presidio sanitario polispecialistico di Gattinara. Ma accade che non ci sia altra soluzione al ricovero. In questo caso le stanze dei degenti sono organizzate in modo da garantire tranquillità e attenzione, perché siano non tanto un ospedale ma una residenza, una casa non così lontana dalla propria casa. La presenza di volti amici e familiari intorno ai pazienti è importante. E lo è anche quella dei cani e dei gatti che hanno accompagnato a lungo la loro vita».
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A Casa Tempia le porte sono aperte anche per loro, con tutte le precauzioni del caso a cui si sono aggiunte, negli ultimi due anni, quelle per la pandemia. «Ultimamente le visite degli animali domestici sono un po’ diminuite proprio per questa ragione», aggiunge Matteo Cometto, coordinatore medico per la Fondazione Tempia dell’hospice, guidato dalla responsabile della struttura semplice a direzione universitaria di cure palliative dell’Asl di Vercelli, Alessandra Maria Galetto. «Stiamo parlando di una decina di incontri ogni anno – prosegue Cometto -. La nostra priorità rimane quella di aiutare il paziente sotto tutti i punti di vista e la possibilità di una continuità con la vita domestica precedente al ricovero è un obiettivo da perseguire». Soprattutto, la disponibilità a organizzarle c’è sempre, qualora ce ne sia la possibilità.
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Lili
9 Giugno 2022 at 19:21
Era ora! Nn c’è niente di più terapeutico della compagnia di un animale. Scalda il cuore e fa bene all’anima.