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Ghemme, la rabbia di un giostraio per la festa chiusa alle 23

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«Ho dovuto restituire i soldi dei gettoni che i clienti non hanno potuto usare»

Tanta gente alla Mostra del vino di Ghemme che ha chiuso ieri. Le misure adottate per evitare il via-vai di gente più o meno ubriaca fino a tarda notte hanno funzionato. Ma il “coprifuoco” imposto alle 23, orario di chiusura generale, ha generato anche del malcontento tra gli operatori. Per esempio tra i giostrai.

Uno di loro, Davide Ferri, si sfoga così su Facebook: «Festa bellissima come era anni che non accadeva, prepari tutto al meglio, tutto deve funzionare bene le luci devono funzionare tutte il fiocco sotto al pallone nuovo la musica deve essere un po per tutti raccomandi ai figli e anche a mio padre massima attenzione nella sicurezza nella funzione della giostra tutto ok . Ore 23 la giostra è piena si sta lavorando bene, ma il mio lavoro viene umiliato: tassativamente mi fanno chiudere devo restituire i soldi dei gettoni che i clienti non hanno potuto usare, forse era meglio che pioveva almeno me ne facevo una ragione».

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