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Ghemme prova a recuperare 500mila euro per l’area industriale mai realizzata

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Ghemme prova a recuperare 500mila euro per l’area industriale: un debito che costa oltre 10mila euro all’anno.

Ghemme prova a recuperare 500mila euro

Il Comune di Ghemme si insinua nel fallimento di Saia spa. La zona è di proprietà dell’impresa che anni fa avrebbe dovuto trasformarla in polo produttivo. Il finanziamento fu stanziato nel 2003, ma il progetto non andò in porto e non è stata venduta alcuna parte dell’area. Resta il maxi-debito, per la precisione di 451.112 euro, da restituire alla Regione con un piano di rateizzazione trentennale; dal 2018 ogni anno Ghemme sborsa 15.037 euro.

Il Comune vince l’arbitrato

«Siamo andati in arbitrato, durato cinque anni – afferma il sindaco Davide Temporelli – e lo abbiamo vinto lo scorso dicembre. Nel frattempo Saia è andata in liquidazione. Grazie alla soluzione positiva dell’arbitrato, Ghemme è tra i creditori privilegiati. Sono soddisfatto perché, nonostante le critiche della minoranza, si è rivelata la strada giusta».
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Un’area con potenzialità

Per i tempi di rimborso, come in tutte le cause, non si prevedono brevi e nel frattempo l’area Topaldo continua ad essere abbandonata a sé stessa. Tanto che la zona periodicamente balza agli onori della cronaca per gli abbandoni di immondizia. «Con la Pedemontana – conclude il sindaco – l’area Topaldo si ritroverà in una posizione strategica dal punto di vista della viabilità. Se qualcuno vorrà realizzare qualcosa, la zona offrirà molte possibilità».

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