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In Habilita prende il via il progetto “Sport Medicine”

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A partire da giugno in Habilita Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese potenzia i servizi offerti all’utenza grazie all’arrivo del Dr. Giacomo Zanon, medico ortopedico con una particolare competenza in ambito sportivo. A lui abbiamo chiesto di presentarsi. “Dal punto di vista diagnostico – spiega il Dr. Zanon – io mi occupo di chirurgia meniscale, chirurgia legamentosa e chirurgia della cartilagine sia del ginocchio che della caviglia. Mi occupo poi di tutta la patologia tendinea e di chirurgia protesica. Inoltre, ho un’ampia esperienza in merito all’ortopedia applicata all’ambito sportivo. Sono stato consulente del Piacenza calcio, del Genoa, attualmente sono consulente ortopedico esterno dell’Atalanta, consulente della Federazione Italiana di Ginnastica Artistica e sono presidente del Comitato sport della società scientifica SIAGASCOT (Società Italiana Artroscopia Ginocchio Arto Superiore Sport Cartilagine Tecnologie Ortopediche)”.

Con il suo arrivo in Habilita prende il via il progetto “Sport Medicine” in Habilita. Di che cosa si tratta?

“L’obiettivo è quello di fare di Habilita Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese il cuore pulsante della chirurgia nell’ambito della Sport Medicine. Si tratta di un progetto ambizioso per il quale stiamo lavorando intensamente. Habilita è impegnata nell’allestimento di sale operatorie super tecnologiche, dotate di strumenti avanzati, di impianti di ultima generazione e di tecnologie che assistono il chirurgo durante l’intervento”.

Per quale motivo avete scelto di avviare questo progetto a Fara Novarese?

“Vogliamo sviluppare un discorso di chirurgia a 360 gradi nell’ambito della medicina sportiva. Abbiamo voluto rispondere in modo concreto e qualitativamente elevato ad una domanda crescente proveniente dal territorio. Attualmente sono molto pochi i centri attrezzati per fornire un servizio come quello che metteremo a disposizione dei pazienti. Il fulcro dell’attività di sport medicine diventerà la Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese”.

Ci sono patologie particolari di cui vi occuperete nell’ambito di questo progetto?

“Ci occuperemo di lesione di legamenti crociati, patologie meniscali, patologie tendinee e, più in generale, di tutte quelle patologie che si inseriscono nel filone dell’ortopedia in ambito sportivo”.

C’è un’età specifica dei pazienti che praticano sport a cui è rivolto questo progetto?

“Quando parliamo di medicina sportiva non esistono limiti di età. Lo sport e gli sportivi non hanno età. Per questo nemmeno noi abbiamo posto limiti. Ci rivolgiamo a tutti gli sportivi in senso generale”.

In questo periodo dell’anno molta gente ha ripreso a fare sport all’aria aperta. Ci sono dei rischi particolari per chi ricomincia un’attività fisica intensa dopo uno stop prolungato?

“Dopo un lungo periodo di astensione dallo sport, soprattutto per quanto riguarda il dilettante che vuole tornare in tempi brevi alla componente ludica dell’attività sportiva, c’è un alto rischio di trascurare la preparazione specifica che sostiene il gesto atletico. Il pericolo di infortunarsi in questo periodo è decisamente elevato. Il tempo di stop all’attività provoca una normale riduzione delle performance delle prestazioni sia a livello muscolare che di propriocettività (la capacità di percepire l’equilibrio) e, di conseguenza aumentano le probabilità di un trauma”.

Il rischio vale anche per chi svolge un’attività a livello professionistico?

“L’indicazione che ho appena dato, naturalmente, ha validità solo per l’ambito dilettantistico. I professionisti non hanno mai smesso di allenarsi: per loro il rischio di infortuni c’è sempre, ma è costante, per i dilettanti, invece, ora è molto più alta la possibilità di incappare in un infortunio. Il mio consiglio, quindi, è rivolto ai dilettanti ed è quello di non buttarsi a testa bassa nello sport, ma di sostenere sempre un periodo di preparazione atletica”.

Il Dr. Zanon collaborerà con l’équipe del Dr. Federico D’Amario, specializzato nella chirurgia protesica, creando una sinergia importante che vuole portare i presidi piemontesi di Habilita (Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese e Casa di Cura Villa Igea di Acqui Terme) a diventare un punto di riferimento d’eccellenza a livello nazionale per la chirurgia ortopedica.

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