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I ragazzi del Valsesia basket fanno da ”cavie” in uno studio

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A curare il progetto è stato Giuseppe Ferruccio, studente all’ultimo anno della laurea magistrale in scienze e tecniche delle attività motorie in Cattolica

Si è concluso un progetto innovativo che ha coinvolto i giocatori e lo staff del Valsesia basket. L’obiettivo è stata la preparazione atletica e la ripresa dopo gli infortuni, argomenti quanto mai rilevanti in un campionato lungo e usurante. A curare il progetto è stato Giuseppe Ferruccio, studente all’ultimo anno della laurea magistrale in scienze e tecniche delle attività motorie all’Università Cattolica di Milano, e già laureato in scienze motorie. Il nucleo del progetto è lo studio delle componenti fisiche dell’atleta calcolate in tre diversi periodi della stagione. Questo è stato possibile con tre incontri con la squadra, a settembre prima dell’inizio del campionato, a gennaio dopo la sosta natalizia, e ad aprile al termine della regular season. Come strumento d’analisi è stata utilizzata la bioimpedenziometria (Bia), che permette di misurare la composizione corporea distinguendo la massa grassa, la massa magra, muscoli e ossa, l’acqua corporea, la massa metabolica attiva.

«Il test Bia – viene spiegato – diventa utile per inquadrare il livello idrico corporeo dell’atleta e per pianificare l’allenamento perché consente di valutare dall’inizio della stagione come l’atleta cambia da un punto di vista fisico, se ha ottenuto dei progressi, aumento o diminuzione della massa muscolare e della perdita di peso». Applicato a una squadra, come è stato il caso del Valsesia basket, il test «diventa utile allo staff tecnico per iniziare la stagione con un quadro generale che permette di programmare la stagione in modo più specifico per atleta, mentre a stagione in corso può dare spunti di riflessioni sull’andamento fisico della squadra e del giocatore». In conclusione nell’ultimo test di misurazione, Ferruccio ha evidenziato come la squadra valsesiana «si trova attualmente in un momento di forma fisica favorevole e positiva: per alcuni giocatori buona, per altri ottima. In generale, i ragazzi stanno bene e potranno senz’altro dare di più. Il periodo che stanno attualmente vivendo è quello giusto, consente loro di esprimersi con più energia e migliorarsi ancora di più per affrontare al meglio la fase dei playoff».