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I sindacati contrari alla vendita di Atap ai privati

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I sindacati chiedono un passo indietro alle amministrazioni locali.

CGIL, CISL e UIL di Biella e di Vercelli – con una lettera inviata a tutti i Sindaci del Biellese e Vercellese il 4 agosto – hanno espresso forte preoccupazione e contrarietà per la decisione di molti Enti locali di vendere le quote dell’azienda che da trent’anni gestisce il trasporto pubblico locale di Biella e Vercelli.
Solo Biella è obbligata a vendere le proprie quote dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico, ma tutte le Amministrazioni locali si sono allineate in favore della vendita. Questa, in sintesi, la situazione che si sta verificando nei due territori provinciali e sebbene sia oggettivo l’obbligo biellese di rispettare il Piano di rientro, lascia fortemente contrariati il fatto che molti degli amministratori locali che hanno la possibilità di scegliere, si stiano allineando, per la maggioranza, in favore della medesima scelta.

Gli Enti si privano, dunque, di una potenziale risorsa ma non solo:

1) la vendita di ATAP risulta essere completamente slegata da qualsiasi disegno di riorganizzazione delle partecipate e di razionalizzazione delle Aziende che gestiscono il servizio in Piemonte.

2) l’unico vero obiettivo sembra essere quello di fare cassa, con una discussione incentrata

esclusivamente sul “valore” della vendita, eludendo qualsiasi progetto futuro che riguardi la mobilità del territorio e della sua popolazione.

3) la tutela del personale non può limitarsi alla garanzia del posto di lavoro, bensì dovrebbe obbligare l’acquirente a investire nel territorio, mantenendo alto il livello professionale dei dipendenti, riconoscendo loro un salario adeguato e proseguendo un vero piano industriale. Un piano che, attraverso il rinnovo del parco autobus e l’introduzione di nuove attività, ha permesso in questi anni ad ATAP di restare fedele alla propria missione, superando le difficoltà generate dai tagli al servizio.

4) il futuro del servizio e la tutela della mobilità per i residenti nei centri non capoluogo potrebbe essere seriamente compromessa, dati gli utili cercati da un eventuale acquirente privato anziché la socialità del servizio e la sua qualità, a partire dalla necessità di mobilità delle comunità più piccole e isolate.

Per questi motivi CGIL, CISL e UIL sostengono le ragioni dei Lavoratori di ATAP e sono al loro fianco, sia direttamente che attraverso le Categorie sindacali che li rappresentano e per gli stessi motivi auspicano che si apra un percorso in grado di creare delle condizioni di maggior sicurezza, in grado di tutelare i cittadini/utenti e i lavoratori. Un percorso che veda in Atap non solo una risorsa da monetizzare, ma una realtà del territorio da preservare e valorizzare anche con la fusione di realtà più importanti di natura pubblica.

Un ruolo “attivo” dei Comuni nella tutela di un bene di utilità pubblica come quello dei trasporti potrebbe ‘fare la differenza’ nella qualità della vita nelle nostre comunità, nella tutela dei cittadini e nella qualità del servizio.

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