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Il comitato ”La nostra gente” debutta in Valsesia

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Si è presentato martedì a Borgosesia: «Sanità  e trasporti le priorità»

Il Comitato civico “La nostra gente” si è presentato alla Valsesia. A Vercelli è già ben radicato, lotta per la salvaguardia dell’ospedale, la tutela del riso e i diritti dei pendolari, in valle ha “debuttato” martedì con un incontro organizzato a Borgosesia. Due gli argomenti trattati, la sanità e i trasporti. Alla conferenza hanno preso parte Luca Pedrale, portavoce del comitato, Simonetta Caraceto segretario provinciale Uil, Mauro Caputo segretario provinciale Faisa-Cisal trasporti e Francesco Sereno, urologo dell’ospedale di Borgosesia e segretario provinciale Medici Uil.

Presenti anche alcuni amministratori comunali, tra cui il sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani, l’assessore di Varallo Pamela Negri e il consigliere comunale di Vocca Alfredo Antonini. «L’ospedale di Borgosesia l’ho visto nascere – ha detto Pedrale – e ora sono preoccupato dal piano di riorganizzazione aziendale e regionale che lo riguarda, perchè va a indebolirlo. Meglio sarebbe introdurre specialità che nel nostro quadrante mancano, come ad esempio la chirurgia della mano e a quella maxillo-facciale». Caraceto ha affrontato il problema del personale: «L’azienda dovrebbe predisporre una ricognizione di ogni reparto, andando a indicare per ognuno quelle che sono le esigenze».

Anche Sereno, che l’ospedale lo conosce bene perchè ci lavora, non nasconde le criticità, «e dire – spiega il sindacalista -che una volta l’ospedale di Borgosesia era all’avanguardia e restano a dimostrazione i riconoscimenti ottenuti nei convegni. Poi però sono state le criticità a prendere il sopravvento. occorre invertire nuovamente la direzione di marcia». Riguardo il tema trasporti, la situazione è stata analizzata da Caputo Mauro Caputo, che oltre che sindacalista è anche autista di autobus: «Tra il 2011 e il 2014 il trasporto pubblico locale ha subito tagli spaventosi. Fa piacere sentire che verrà ripristinata la linea ferroviaria Novara-Varallo, ma ci si deve anche preoccupare del fatto che nei giorni festivi da e per la Valsesia non si muove un autobus. E poi ci sono corse doppie, a volte mezze vuote, che sono uno spreco. Eppure si fa finta di neanche vederle».

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