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Il giudice di pace: «A Varallo nessun fannullone»

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Un “grazie” ai collaboratori per il lavoro svolto. Anche bel oltre l’orario

Dopo dieci anni, il giudice di pace di Varallo lascia il suo ufficio a Villa Babara. Dal 6 febbraio Lina Longhi sarà di ruolo nell’ufficio del giudice di pace di Novara. Ma a Varallo il servizio resta comunque attivo, come è sempre stato nell’ultimo anno, grazie a un giudice reggente. «Si parla tanto di “fannulloni” nella pubblica amministrazione – scrive Longhi nel suo messaggio di saluto – ma non si parla mai di persone come i miei collaboratori, persone che hanno sempre fatto molto di più del proprio dovere, che sono sempre state gentili e disponibili con tutti. Soprattutto con me. Io non sono e non sarò più la loro responsabile, ma spero di rimanere un’amica. Come ho sempre detto, noi siamo prima di tutto persone, a prescindere dai ruoli di ciascuno; abbiamo condiviso momenti felici e momenti tristi, questa è la vita, ecco perché rimarranno sempre nel mio cuore».

Dal giudice un sentito “grazie” dunque a tutte le persone che l’hanno aiutata in questo suo compito, e anche agli avvocati valsesiani, e non solo valsesiani, che Longhi ha avuto il privilegio di conoscere, «e che – aggiunge – mi hanno arricchita sia personalmente che professionalmente». Un saluto, infine, viene rivolto anche ai cittadini della Valsesia: «Avrò scontentato qualcuno di loro, questo è il Diritto: ma devono avere la certezza che ho sempre svolto le mie funzioni con massima serietà e in coscienza». 

Da ricordare che a Varallo, oggi si trattano annualmente 250 procedimenti civili e circa 100 procedimenti penali. Negli anni passati si è arrivati a far fronte fino a 700 procedimenti civili e 300 penali. Ma anche la giustizia risente della crisi: meno soldi, meno cause.

 

 
 

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