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Il liceo di Borgosesia appoggia la Caritas con una raccolta di cibo e fondi

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Due studentesse di terza hanno scritto il resoconto del progetto solidale

Progetto solidale per gli studenti del liceo “Ferrari” di Borgosesia. A farne il resoconto sono Matilde Casalino e Giulia Pasqualin, della classe terza SA:

«Gli studenti del “G. Ferrari” sono stati invitati a una donazione spontanea di viveri o denaro, destinati al Progetto Caritas. Ad occuparsi dell’organizzazione di questa iniziativa è stata la professoressa Maglione che, dopo essere entrata in contatto con l’organismo pastorale, ha coordinato il progetto all’interno della scuola, consegnando ad ogni classe una busta per la raccolta dei soldi e fornendo tutte le informazioni necessarie circa la donazione. I ragazzi hanno quindi portato offerte libere ai rappresentanti delle loro classi, o, se preferivano, viveri a lunga conservazione. I soldi racimolati sono stati poi raccolti e contati, per riuscire ad analizzare le possibilità a disposizione per la successiva spesa.

In totale, sono stati raccolti 350 euro, che sono poi stati impiegati dalla docente, accompagnata nella spesa da due allievi, per effettuare gli acquisti necessari. La raccolta di soldi non va intesa solo come carità verso persone impossibilitate rispetto a noi: non è solo un gesto di beneficenza e di appagamento personale, ma acquisisce un valore più importante e umano. Le azioni che rientrano nella donazioni sono infatti simbolo dell’amore umano verso il prossimo, e sono dimostrazione della propria capacità di agire secondo norme morali che permettono di entrare in empatia con altri individui.

La Caritas italiana, costituita dalla Conferenza episcopale, vuole promuovere, anche attraverso altri organismi, la testimonianza di carità della comunità ecclesiastica italiana, con l’intento di sensibilizzarla ed educarla sui bisogni dei propri membri e sulle situazioni di sofferenza che si vengono a creare nel mondo. Una domanda lecita potrebbe essere: «È possibile promuovere atti caritatevoli e amorevoli solo per cristiani e credenti?». La risposta arriva direttamente da San Paolo, che scrive: «Esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità, ma la più grande di esse è la carità». La donazione non va quindi intesa solo come un discorso di tipo fideistico, ma deve essere intesa con valori morali e personali, come un’esperienza di arricchimento. Spesso non si considerano le condizioni umane in cui sono costrette alcune persone, ma attraverso campagne di sensibilizzazione e progetti condotti da volontari, ci si può informare riguardo a condizioni svantaggiose, imparare e capire come poter agire.

Gli allievi del liceo, in questo caso, hanno così avuto la concreta possibilità di aiutare persone bisognose, riconoscendo come sia davvero semplice, a volte, contribuire al miglioramento di alcune situazioni, anche con pochi soldi o qualche minima rinuncia, abituandosi a capire come sia invece più complicato tener conto della pluralità di individui: infatti, spesso, ognuno pensa a se stesso e alla propria riuscita nella vita, senza preoccuparsi troppo del mondo circostante. Questa iniziativa ha reso partecipi tutti gli studenti, incrementando la solidarietà nei confronti delle persone più bisognose, dimostrando quanto sia poco dispendioso e appagante compiere tanti piccoli gesti. Con la donazione ci sono anche l’augurio e la speranza di poter continuare a collaborare con l’associazione a livello individuale, indipendentemente da ciò che propone il liceo “G. Ferrari” che ha dimostrato di avere a cuore problematiche esterne alla mera didattica e di saper trasmettere questo valore ai suoi studenti».

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