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Il premio “Ghemme 2016” allo staff del ristorante Gufo Nero

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Il premio Ghemme 2016 è andato allo staff del ristorante “Gufo Nero”

Agli attuali gestori Diego Bertani e Franco Garbarini, ma anche al fondatore Francesco Rovellotti e a tutto il personale che, negli anni, ha fatto sì che il suo nome risultasse noto anche oltre i confini della provincia: il premio “Ghemme 2016” è andato alla trattoria “Gufo nero”.  «Il premio non è dato a una sola persona – ha spiegato il sindaco Davide Temporelli – ma a un intero gruppo che con il suo locale ha saputo valorizzare il concetto di capacità artigianale». La ristorazione, in particolare, rappresenta un ramo peculiare del settore artigianale. «Alla parola ristorazione, io preferisco quella di “ospitalità” – ha osservato Gozzi – questo è quello che fa la trattoria Gufo Nero: ospita le persone. Per chi va a mangiare fuori, infatti, non è importante solo avere un piatto buono, ma anche essere ricevuti con un sorriso e un “buongiorno”. Francesco è stato interprete della vera ospitalità italiana». Gozzi ha ripercorso brevemente la storia del locale: nell’immediato dopoguerra a Ghemme erano presenti diverse trattorie. Il “Gufo nero” si inserì sulla scena in concomitanza con l’avvento della tendenza della “novelle cuisine” di origine francese. Ma la trattoria si contraddistinse fin da subito, come fa ancora oggi, per una caratteristica tutta sua: non viene presentato il piatto pronto, come accade di solito nei ristoranti, ma viene posta al centro del tavolo una ciotola da cui servirsi. «In questo modo, un ospite si sente subito come a casa sua, dove ognuno si serve come preferisce – ha sottolineato lo chef – ricordo ancora quando Francesco, al momento del dolce, metteva sul tavolo il gelato e le bottiglie di liquori e ognuno prendeva ciò che voleva». Gozzi plaude anche agli attuali gestori: «Stanno portando avanti l’idea geniale avuta all’epoca. Un’idea che ancora oggi realizza uno degli esempi fondamentali come trattoria a Ghemme. Franco e Diego negli anni hanno migliorato l’attività per quanto riguarda vari aspetti, ma la linea è sempre quella e continua con successo». Insieme a loro sono stati premiati Daniele Preda, Vincenzo Dadaglio, Aureliano Greppi e Piera Quercioli, per i «valori professionali e umani» dimostrati durante il loro lavoro nel locale.

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