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L’avanzo di amministrazione non si può usare: protestano i Comuni montani

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Il sindaco di Alagna cVeggi: «Serve una protesta esemplare»

I sindaci e gli amministratori dei Comuni montani del Piemonte e i Presidenti delle Unioni montane si schierano compatti contro la norma nazionale introdotta nel 2016 che blocca l’uso dell’avanzo di amministrazione dei Comuni per effetto del pareggio di bilancio. La Regione Piemonte ha agito negli ultimi due anni per “aprire un varco” per gli Enti, consentendo “spazi finanziari” ai Comuni per investimenti. Ma non basta. “Gli effetti della disposizione nazionale stanno di fatto bloccando le attività dei Comuni, piccoli e grandi, tutti sottoposti al pareggio – evidenzia Lido Riba, presidente Uncem Piemonte – I 500 Comuni montani sono stati virtuosi e per questo sono anche quelli oggi più penalizzati. Hanno a disposizione importanti avanzi di amministrazione, da utilizzare per investimenti sostenibili e duraturi a favore delle comunità, che invece sono bloccati. Inutilizzabili. Per questo, chiediamo al Governo e al Parlamento di agire consentendo agli Enti virtuosi di agire con maggiore libertà. Servono sussidiarietà e un sistema centrale più attento alle esigenze degli Enti locali. La norma sul pareggio di bilancio e sul blocco dell’avanzo deve essere modificata subito, già nella legge di bilancio”.

Sulla questione il sindaco Roberto Veggi spiega: «Serve una protesta esemplare nella quale vengano interrotti i servizi da parte nostra. Così faremo capire cosa vuol dire far morire i piccoli Comuni».

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