Attualità
La cardiologia vercellese protagonista a Parigi
Sono in aumento sia le coronarografie che le angioplastiche, ma il fiore all’occhiello e’ il trattamento degli infarti acuti
Lo volevano chiudere, ora viene scelto da pazienti provenienti da tutto il Piemonte: è il reparto di cardiologia del dottor Francesco Rametta, primario al Sant’Andrea di Vercelli e al Santissimi Pietro e Paolo di Borgosesia. Rametta, con i due giovani medici Gabriele Tumminello e Lucia Barbieri, è reduce da un convegno mondiale di cardiologia che si è svolto a Parigi nei giorni scorsi. Davanti a una platea internazionale, sono stati illustrati gli aspetti legati alle tecniche di emodinamica eseguite nell’Asl locale.
«Gli approfondimenti scientifici sono una componente essenziale di un più ampio percorso di crescita che negli ultimi anni ha visto la cardiologia di Vercelli protagonista – sottolinea Rametta -. Sono molto orgoglioso perché in questi quattro anni abbiamo introdotto diverse innovazioni tecnologiche e professionali che, unite all’apporto che le nuove metodiche sempre più sofisticate offrono, hanno permesso alla nostra struttura di poter crescere, allineandoci alle migliori realtà regionali. L’azienda negli ultimi due anni ci ha dato tutti gli strumenti per allineare la struttura e aumentare il livello di complessità delle procedure. Presto avvieremo nuove tecniche e nuove collaborazioni con professionisti di altissimo livello, già messe in calendario».
Nel 2016 sono state eseguite 1.025 coronarografie (una procedura di tipo invasivo che consente di visualizzare direttamente le arterie coronarie), 168 in più rispetto all’anno precedente. Ed è in crescita anche il numero delle angioplastiche, procedura che serve per liberare le arterie: nel 2016 quelle ordinarie sono state 632, 80 in più rispetto al 2015, mentre 181 sono quelle primarie, cioè quelle realizzate in urgenza in caso di presenza di un infarto acuto. «E’ proprio quest’ultimo dato, l’elevato numero di infarti miocarditi acuti trattati – prosegue Rametta -, che dimostra come la struttura sia strategica per il quadrante, poiché assorbe utenza anche da altri ospedali. Questo è il vero “asterisco” che sentiamo di assegnare alla struttura».
Ad aggiungere valore a quanto già annunciato, è la conferma del mantenimento dell’emodinamica al Sant’Andrea. «E’ un risultato importante – ha detto il direttore generale dell’Asl Chiara Serpieri -. Il merito può essere conferito unicamente a tutti i professionisti e operatori che ogni giorno in questo reparto lavorano con competenza, impegno e attenzione. E’ grazie a loro se i pazienti possono contare con fiducia su una struttura capace di rispondere nel modo adeguato alla richiesta di salute e assistenza di cui possono aver bisogno».
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