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La fusione con Gattinara? Per Lenta è una colonizzazione | LA LETTERA

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La fusione con Gattinara? Per Lenta «è una vera colonizzazione».

La fusione con Gattinara? Per Lenta è una colonizzazione

Dal gruppo “Non conFondiamoci” a firma di Maria Grazia Bellomo a commento del consiglio comunale di Lenta, riceviamo e pubblichiamo.

Da quando abbiamo appreso del progetto di fusione dai giornali il nostro timore è sempre stato solo uno e cioè che questa non sarebbe stata né una fusione, né un’incorporazione, ma una colonizzazione. E questo sospetto ha avuto conferma nel corso del consiglio comunale del 30 aprile.

Sono entrati nel nostro palazzo, hanno urlato nel nostro salone contro i nostri cittadini e là realtà si è finalmente dimostrata per quello che è: una colonizzazione. I cittadini Lentesi sono stati trattati come dei trogloditi da educare, delle persone dalla mentalità ristretta e incapaci di una visione. Sono stati “accusati “ di utilizzare i servizi di Gattinara, negozi, ospedale ecc… mentre si dovrebbero ringraziare i Lentesi che decidono di spendere i loro soldi in quel Comune anziché in altri, perché questo si trasforma in gettito fiscale per le sue casse.

Lenta non appartiene al Marchesato di Gattinara e non è necessario che ci acquisiscano per poterci andare. Per quanto riguarda l’Ospedale, pur essendo a Gattinara, non è di Gattinara, ma appartiene al Servizio Sanitario Nazionale.

Passiamo al punto dei muri: scrivere “io resto a Lenta” non vuol dire avere una mentalità ristretta o non voler uscire dal proprio paese, noi usciamo ogni giorno per recarci al lavoro, per trovare gli amici, per andare in vacanza, Covid permettendo, e viviamo nel mondo quanto e forse più di tanti altri, ma proprio per questo abbiamo fatto la scelta consapevole di voler rimanere in un centro piccolo, di dimensioni umane pur accettando qualche disagio.

Qualcuno forse crede che tutti quelli che abitano a Lenta vi siano costretti? Non si può immaginare che, finora, sia stata una scelta felice condivisa anche da tante persone venute da fuori? Il 30 aprile è anche emersa la volontà del Sindaco di Gattinara di ricandidarsi alle elezioni. È un problema questo? Assolutamente no, ognuno si può candidare tutte le volte che vuole, o meglio tutte quelle che la legge gli consente, ma quello che a noi non va giù è che per poterlo fare venga distrutto il nostro paese.

Riguardo al progetto di fusione diciamo una cosa importante, anzi due. Il progetto attuale è basato solo ed esclusivamente sui soldi che potenzialmente potrebbero arrivare, non è progetto di due comunità che si uniscono, non prevede un percorso fatto insieme perché non c’è tempo, come ha detto più volte il nostro Sindaco. È mancato totalmente un confronto costruttivo con i cittadini, il progetto non è stato reso pubblico, ma solo distribuito solo a pochi eletti.

La seconda è che il progetto è già vecchio, è già superato perché in tutta la requisitoria che abbiamo sentito l’altra sera è stato dimenticato un fattore importante: l’evoluzione tecnologica. La tecnologia di oggi, facile e a basso costo, consente non solo anche alle persone anziane di usare Whatsapp e Facebook, ma soprattutto di poter essere connessi non solo con Gattinara, ma con il mondo intero.

Dai nostri salotti a Lenta, ci consente di lavorare (e lo abbiamo provato in questo periodo) con colleghi che sono a Roma, Milano, Bologna e Napoli e anche nel resto del mondo, ci consente di comprare dovunque vogliamo e non solo a Gattinara, ma soprattutto potrebbe anche consentirci tra qualche anno di prenotare una visita medica non solo da casa nostra, ma a casa nostra.

Per quello che riguarda i soldi che dovrebbero arrivare dalla Regione poi, vorremmo dire che poiché sono soldi pubblici riteniamo che forse sarebbe utile che venissero usati per potenziare la sanità ed i servizi e non per realizzare panchine sempre più grandi.

L’ unica cosa veramente importante che gli amministratori della zona avrebbero dovuto fare per valorizzare il nostro territorio, non è conquistare i paesi limitrofi in una concezione medievale, ma far di tutto per far sì che la cosiddetta “Pedemontana” venisse ultimata collegando in modo agile i nostri paesi con il resto d’Italia e dell’Europa. Questo significa valorizzare il territorio. Finiamo dicendo una cosa che può apparire strana: nessuna cifra può compensare ciò che oggi ci vogliono togliere e cioè la possibilità di decidere per noi stessi.

Maria Grazia Bellomo

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8 Commenti

1 Commento

  1. Mauro Giustina

    14 Maggio 2020 at 13:19

    Ognuno a casa sua nel proprio territorio.

  2. Elena

    14 Maggio 2020 at 20:54

    Ma allora gli ex comuni che ora fanno parte del nuovo Valdilana che cosa avrebbero dovuto dire??!!
    Non mi risulta che, a suo tempo, abbiano fatto tutto sto casino……e ora sono pienamente soddisfatti!
    Mah…… ?

  3. Luca

    15 Maggio 2020 at 6:38

    Sinceramente non riesco capire questa piccolezza nei ragionamenti. Pensiamo una volta alla grande. Che futuro hanno queste micro comunità nel modo in cui viviamo? In Italia esistono circa 8400 comuni. Dovrebbero rimanere la metà….. eliminiamo la burocrazia e rendiamo più snello questo paese! ……

  4. Gabriella

    15 Maggio 2020 at 8:22

    Sono Lentese, amo il mio Paese ed è per questo motivo che dico SI ALLA FUSIONE. NON COLONIZZAZIONE, ma unione tra due comuni che ne trarranno entrambi dei benefici . Il futuro dei piccoli paesi sarà questo. Tanto vale farlo ora che ci è data da possibilità di scegliere. Non verremo deportati ( io resto a Lenta?!) Né ci porteranno via le risaie. La nostra Storia non verrà cancellata, ma se ne potrà scrivere si nuova insieme a Gattinara.

    • Elena

      15 Maggio 2020 at 14:33

      Brava Gabriella, il tuo è il primo ragionamento sensato che leggo sull’argomento da due mesi a questa parte!!!!!
      W Lenta e w Gattinara!

  5. alessandro belviso

    15 Maggio 2020 at 15:12

    cambiare nome a comuni che hanno lo stesso da secoli se non millenni è altra burocrazia asettica, si potrebbero gestire come dei condominii con aree comuni e spazi che restano privati assemblee di comuni, condominium e res publica, differente dal tutto privato o tutto inglobato. si discuta anche di piani d’aree omogenee che manderebbero finalmente nel dimenticatoio enti quali province e regioni che tanto impiego ben pagato e spesso pure dannoso, offrono

  6. fabrizio

    15 Maggio 2020 at 17:23

    Da osservatore non coinvolto in prima persona dico che non accettare gli accorpamenti tra Comuni è una scelta senza un senso logico.Le tantissime difficoltà che ora si devono affrontare x poter avere qualche finanziamento non spariranno all’improvviso, di certo i soldi messi a disposizione dallo Stato però saranno sicuramente molto più numerosi e certi che entreranno nelle casse comunali.Per i cittadini non cambierà nulla ogni paese coinvolto nella fusione manterrà la propria identità la propria storia le proprie tradizioni, non ci saranno documenti da modificare x nessun motivo,modifiche saranno fatte a livello comunale dalle persone preposte.Quindi mi permetto di invitare gli abitanti di Lenta e Gattinara ad avere fiducia dei loro Sindaci ed Amministratori comunali

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