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La Regione: dopo 7 anni concorso per il primario di medicina a Borgo

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A dirlo è l’assessore alla sanità Antonio Saitta

Sarà presto risolto il problema dell’assenza di un primario nel reparto di medicina dell’ospedale di Borgosesia. La direzione dell’Asl di Vercelli sta infatti emanando in questi giorni il bando per trovare un direttore alla struttura complessa, che ne è orfana da ormai sette anni. A dirlo è stato venerdì l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta, a Vercelli per un convegno organizzato dal presidente dell’ordine dei medici di Vercelli Piergiorgio Fossale in collaborazione con i consiglieri regionali del Pd Gabriele Molinari e Giovanni Corgnati. Sarà un caso, ma dopo sette anni di nulla, il concorso viene annunciato pochi giorni dopo il polverone sollevato a livello locale. Più politici in questo periodo stanno dichiarando guerra ai tagli alla sanità e all’ospedale di Borgosesia, dal sindaco di Gattinara Daniele Baglione all’ex primo cittadino di Borgosesia Alice Freschi, passando per il segretario provinciale della Lega Nord Paolo Tiramani. E la mancanza da ben sette anni del primario di medicina era tra le rimostranze.

Al nosocomio di Cascine Agnona esistono quattro strutture complesse, ma due di queste non hanno un loro primario; la stessa situazione di medicina c’è anche per ortopedia, ma qui per il momento di concorsi in vista non ce n’è. «Va detto – dice l’assessore – che ortopedia è vacante da soli quattro mesi a seguito del pensionamento del primario, da anni peraltro a scavalco anche sulla struttura di Vercelli: al Sant’Andrea è già avvenuta la nomina a ottobre. A Borgosesia ora il facente funzioni regge bene, in attesa di espletare le procedure per un nuovo incarico. Per il reparto di medicina la direzione dell’Asl sta emanando proprio in questi giorni il bando dopo aver già dotato le strutture semplici di un responsabile: pronto soccorso, anestesia».

Durante il suo intervento Saitta ha spiegato che «per gli ospedali di Borgosesia e Vercelli è il momento di prospettive e di crescita. Per arrivare a questi obiettivi c’è una sola strada da seguire, ed è quella dell’integrazione con Novara. L’idea è quella di creare un’unica azienda ospedaliera universitaria di quadrante. Di questo quadrante farebbe parte anche Biella e per Vercelli è previsto di diventare polo didattico e di ricerca universitaria biotecnologica. Vercelli deve abbandonare quella sorta di complesso di inferiorità che la contraddistingue e soprattutto devono venir messe da parte le battaglie di retroguardia che si limitano a difendere il numero dei posti letto ospedalieri».

Dall’assessore sono arrivati i complimenti all’operato della direttrice generale dell’Asl vercellese Chiara Serpieri: «I vincoli sono diventati opportunità – prosegue Saitta – e ringrazio tutti per aver avuto la forza e la pazienza di comprendere e aspettare. Un esempio? L’emodinamica dell’ospedale di Vercelli ha raggiunto e consolidato i numeri adeguati per essere mantenuta e rafforzata, dopo essere stati fatti investimenti in personale. Si sono raggiunti gli obiettivi di mandato su tutti i fronti, prevenzione, rete ospedaliera e impostazione rete assistenza territoriale, puntando sull’innovazione delle risorse umane prima ancora che tecnologiche, valorizzando le professionalità degli ospedali di Vercelli e Borgosesia». Saitta infine ha voluto anche porre l’accento sulla rete di assistenza territoriale, ricordando che nei suoi piani la Regione Piemonte ha previsto per questo territorio la realizzazione o il rafforzamento di case della salute anche a Gattinara, Varallo e Coggiola.

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