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Le opere di Piero Motta in fondo al mare

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La scultura dell’artista di Lozzolo raffigura delle cernie realizzate interamente assemblando vecchi attrezzi e rottami

Le opere d’arte con pezzi riciclati di Piero Motta finiscono in fondo al mare. Il progetto “Riciclittici in mare” è iniziato con l’esposizione internazionale “Human rights? H2O” a Rovereto dove erano presenti 160 artisti selezionati da trenta stati, si tratta di un evento organizzato dal curatore Roberto Ronca direttore di Aiapi Unesco official partner, una mostra artistica che vuole raccontare l’ acqua e il suo inestimabile valore. 

La scultura di Motta raffigura delle cernie realizzate interamente assemblando vecchi attrezzi e rottami. Durante la mostra i visitatori interagiscono con la scultura innaffiando simbolicamente le cernie per farle sopravvivere affinché possano raggiungere il mare. Risultato ottenuto, una cernia delle tre costruite ha raggiunto i fondali del mare Adriatico. Nella mattinata di sabato 27 maggio, dopo aver imbarcato la scultura e le attrezzature subacquee, i cinque protagonisti sono salpati in direzione relitto della piattaforma di perforazione Paguro, posto 12 miglia al largo di Marina di Ravenna , inabissatasi a seguito di una eruzione di gas nel 1965 e ora diventata area Sic (sito di interesse comunitario) e meta di migliaia di immersioni subacquee. L’equipaggio formato da Piero Motta artista della scultura, Franco Rambelli, Marco Sieni fotografo subacqueo, Vincenzo Cardella curatore del Mas Museo nazionale delle attività subacquee di Marina di Ravenna e Faustolo Rambelli presidente di The Historical Diving Society Italia (Hdsi),

Dopo aver individuato la localizzazione del fissaggio sul relitto è stata fatta calare la scultura per mezzo di cime e carrucole. Motta e Sieni in immersione hanno appeso con una cima la scultura a un traliccio del relitto rimanendo così fluttuante alle correnti. Un effetto stupefacente . La scultura sarà fotografata settimanalmente dai numerosi fotografi subacquei i quali consegneranno alcune foto per vedere l’evolversi dei colori dato dai processi chimici e dall’azione degli organismi biologici.
Il progetto ‘Riciclittici in mare’ è stato da subito preso in considerazione dalla Hdsi (The historical diving society Italia), associazione a cui Piero Motta ha affidato la sua scultura affiché sia esposta al Mas dopo che a ottobre sarà recuperata  dall’associazione Paguro che ha ottenuto i relativi permessi per la sua realizzazione.

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