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Lozzolo aprono bar in piena “zona rossa”: la sfida di Sara e Marcello

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Lozzolo aprono bar in piena pandemia: «Ma qui al “Numero 5” siamo pieni di fiducia».

Lozzolo aprono bar in piena “zona rossa”

Hanno passato 50 giorni, durante il lockdown di ottobre e novembre, a rifare il bar, poi hanno riaperto per una decina di giorni  – giusto il tempo per far debuttare il “Numero 5” – e fermarsi nuovamente a causa della zona rossa. Ma Marcello Troiani e Sara Viteritti non mollano.

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Non manca l’entusiasmo

«Sembra una scelta kamikaze – racconta Marcello Troiani, che a Lozzolo è cresciuto -, ma siamo pieni di entusiasmo. Io ho lavorato per anni in pub, mentre Sara, cugina di mia moglie, ha lavorato in diversi bar curando le colazioni». Hanno deciso di mettere insieme le competenze e dare vita al “N 5” a Lozzolo in via Garibaldi.

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Un punto di riferimento per il paese

«Qui c’è sempre stato un bar – racconta -. Negli anni Quaranta c’era pure l’albergo. Da 20 anni non era più gestito da un lozzolese e sono contento di poter far partire un locale che per il paese è sempre stato un punto di riferimento». Ora non resta che aspettare il ritorno alla normalità per ripartire, ma intanto ci si concentra sull’asporto nel rispetto delle norme anti-Covid.

Rifornimento da produttori locali

I due nuovi gestori hanno deciso di sostenere i produttori locali. «Abbiamo fatto scelte precise – riprende Troiani -. Le colazioni saranno tutte fatte in casa, creme e brioche le facciamo noi. In più abbiamo inserito anche una particolare attenzione per gli aperitivi e per il dopocena, una novità che mancava in zona. Inoltre abbiamo deciso di rifornirci da produttori di Lozzolo e locali». Il motivo è presto spiegato: «Ci teniamo a restituire al paese un pezzo della sua storia».

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