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Luoghi del cuore, Valduggia all’undicesimo posto in Italia

L’Antica fonderia campane Mazzola eccelle nel sondaggio del Fai: 17.500 voti e undicesimo posto assoluto.

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Luoghi del cuore, Valduggia all’undicesimo posto in Italia. L’Antica fonderia campane Mazzola di Valduggia sostenuta da 17.500 voti nella classifica del Fai.

Luoghi del cuore, Valduggia all’undicesimo posto

Un risultato più che lusinghiero per l’Antica fonderia di campane Achille Mazzola di Valduggia, undicesima nella classifica dei “Luoghi del cuore”, il censimento nazionale promosso dal Fai, il Fondo per l’ambiente italiano. La posizione è riferita alla graduatoria generale (quinta, invece, tra i siti piemontesi), con 17.457 voti.

L’Antica fonderia ha inoltre concluso al secondo posto la classifica dei “Borghi e loro luoghi” riservata ai paesi sotto i cinquemila abitanti; dietro solo al borgo medioevale di Cremolino, in provincia di Alessandria.

Un risultato a cui hanno contribuito in tanti

È stata una lunga marcia, iniziata la scorsa estate, quella per promuovere l’Antica fonderia di campane Mazzola tra i beni meritevoli di tutela e valorizzazione; dalla delegazione Valsesia del Fai a tanti valduggesi, con la collaborazione del Comune che si è fatto collettore di voti con uno sportello specifico, sono stati in molti a spingere il sito valduggese stabilmente ai primi posti della classifica.

Soprattutto nella graduatoria specifica dei “Borghi e i loro luoghi”, ideata per mettere in evidenza le aree interne italiane, i piccoli comuni con meno di 5mila abitanti custodi di importanti patrimoni d’arte e natura.

La storia dell’Antica fonderia campane Mazzola

La nascita dell’Antica fonderia di campane risale agli inizi del Quattrocento, fondata dalla famiglia Mazzola. Il primo documento storico riguardante una campana fusa dalla ditta è del 1475. La sede si trasferì in quella attuale nel 1875, con la divisione dell’attività tra i fratelli Luigi e Pasquale.

La produzione venne interrotta nel 2004, dopo quasi seicento anni. A far rinascere lo spazio Carlo Barlassina, con la moglie Gisella Fantini e il fratello Enrico, che hanno acquistato l’immobile e ricavato un museo dove vengono ripercorse le fasi per la realizzazione di una campana e creati eventi culturali.

Già al centro delle Giornate di primavera del Fai del 2013, quando si registrarono milleduecento visitatori, il museo ora apre ogni ultima domenica del mese.

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